venerdì 30 settembre 2016

Prima lezione di svedese... con la febbre!

Care amiche e cari amici,
forse non ve l'ho detto (sono successe moltissime cose negli ultimi giorni) ma ho fatto richiesta per lo SFI, Swedish for Immigrates proprio pochi giorni fa, cioé il corso gratuito di svedese organizzato dal comune.
Iter? Semplice una volta che hai il codice fiscale svedese (personnummer): ti presenti all'ufficio indicato sul sito e in tre secondi, basta dire SFI, e sei iscritto. Grazie al cielo il corso iniziava oggi, il 29, quindi sono arrivata a filo altrimenti avrei dovuto aspettare mesi.
Lo SFI, come ho detto, è il corso base gratuito di svedese che i comuni offrono agli immigrati, per aiutarci ad "integrarci", se così si puo' dire.
Ti chiedono quanto hai studiato, quanto svedese sai, quando sei arrivata/o, perché vuoi studiare questa lingua. Domande di routine.


I tipi di corso sono tre: 1, 2, 3. 1 per chi non sa né leggere né scrivere, fino al 3 dove si hanno lauree o licenze superiori.
Ogni "tipo" ha diversi livelli al suo interno: il 3, il più "avanzato" ne ha due: 3C, 3D, come potete vedere dall'immagine. Il 3C è con l'intento di arrivare ad un livello A1/A2, il 3D di arrivare ad un B1. 
E' un po' complicato, lo so. Io staro' nel 3C per 45 settimane, nel 3C per trenta e alla fine di ognuno farò un esame. Io ce la metterò tutta. Come ho detto tante volte, sono stata un anno in Polonia e non essere in grado di parlare mi ha sconvolta. E non voglio ripetere una esperienza simile.
Ieri quindi sono dovuta andare là, il problema è che mi sentivo malissimo in quanto la stessa mattina nella biblioteca dell'università ci doveva essere qualche virus che circolava e me lo sono preso. Morale? Brividi, freddo, e febbre. Oggi sembra che non ho più la febbre anche se nn mi azzardo ad uscire di casa nonostante la bellissima giornata (grazie al cielo non ho lezioni all'università).
Ieri, con tutta la sfiga che c'ho, era una giornata ventosissima (decisamente la più ventosa da quanto sono arrivata). E 14°C diventano molto di meno se c'è il vento che ti sbatte in faccia l'aria. 
Ieri sono uscita di malavoglia con un mal di stomaco atroce e il sacchetto vomito in caso... mi sentivo uno schifo; comunque il piano che abbiamo concordato con l'insegnante prevede una lezione settimanale, il Giovedì, dalle 17.30 alle 20. 
Ieri abbiamo fatto solo un'ora dato che era una lezione introduttiva.
Insegnamento del giorno: godetevi la temperatura italiana! 
Un abbraccio

mercoledì 28 settembre 2016

Il mio primo compleanno in Svezia

Ieri, 27 settembre, è stato il mio compleanno. Quanti anni? 24. Inizio ad entrare nella fase del "no, il compleanno non lo voglio festeggiare che se no mi intristisco".
Tanto che, come sicuramente vi avrò detto, l'ho celebrato solo su spinta di alcune mie colleghe di università. And i regret nothing!
Dato che loro vivono al campus (io mi trasferirò lì il 5 ottobre) abbiamo organizzato la cena nella cucina comune della casa studentesca (a cui mi dovrò abituare presto anche io).
Eravamo io, una ragazza indiana, due vietnamite, una cinese, un olandese ed una ragazza ger-mex (messicana e tedesca).
La ragazza cinese mai aveva provato la pasta (credo una delle poche persone al mondo) e candidamente ha ammesso di aver acquistato un pacco di Barilla ma di non saper bene cosa farsene.
Insomma, le peggio risate quando ho fatto vedere loro i pomodori secchi, mi hanno guardato manco avessi tirato fuori la pietra filosofale. E' stato bellissimo poter far scoprire la cucina italiana a qualcuno che davvero ne sa poco.
Ho preparato degli antipastini (crostini con prosciutto olive, mozzarella e pomodori secchi), pasta al forno, pasta al pesto... e poi volevo fare le mozzarelline fritte ma c'era talmente tanta roba da mangiare che ho lasciato perdere.






E'stata una bellissima serata prima di divertimento e risate. 
Per quanto riguarda il dessert, io sono arrivata solo con dei dolcetti invece che con una torta vera (shame on me!). Nelle mie intenzioni iniziali volevo preparare il tiramisù ma le giornate precedenti sono state estremamente impegnative e difficili e prepararlo sul momento era una impresa praticamente impossibile dato che deve anche un po' "decantare".
Grazie al cielo la ragazza indiana, una delle persone più dolci che abbia mai incontrato in vita mia, ha provveduto lei a comprare una tipica torta svedese, la verdissima Prinsesstårta (Princess Cake in inglese). Devo dire che non ne vado particolarmente pazza (troppo zuccherosa, persino per me) ma estremamente bella da vedere.



Per chi fosse interessato alla una ricetta, quella in italiano che mi pareva più simile a quella originale l'ho trovata nel forum di Cookaround.
Per quanto riguarda i regali, dato che avevo detto loro che la mia stanza al campus sarebbe stata spoglia hanno provveduto a regalarmi alcune decorazioni, tra cui l'angioletto che vedete nella foto della torta, e tanta cioccolata (mamma mia, la povera dieta dove andrà a finire non lo so!).
E' stato un compleanno inaspettato, molto allegro e estremamente spensierato, proprio quello che mi ci voleva.
Sono una persona molto riservata per quanto riguarda la mia famiglia, anche perché non amo la compassione gratuita ed inutile della gente, ma giorni fa, dopo l'ultimo post, è successo un avvenimento che l'ha scossa dalle fondamenta. Niente di mortale, grazie al cielo, anche se per quanto ne sapevamo lo poteva essere, ma sono stata davvero molto molto male e per due giorni non ho fatto che piangere rinchiusa in casa perché ho sentito di essere lontana 2000 km e di non aver la possibilità di aiutare i miei genitori in questo momento molto duro per tutti. 
Ora l'emergenza è passata e tutto va bene ma avevo ancora un po' dentro di me lo shock per quell'avvenimento e queste persone, senza neanche saperlo, hanno saputo scrollarmi di dosso quel retrogusto di tristezza che mi era rimasto.
Questo è tutto. So che avevo promesso le foto al lago ma come ho detto sono stati giorni impegnativi.
Detto ciò, vi saluto. 
Al prossimo post!



sabato 24 settembre 2016

YouTube Heroes: potere alla community o disgrazia?

Questo blog è dedicato a tutt'altro ma mi sentivo in dovere di fare in modo di far conoscere a quante più persone il progetto YouTube Heroes di cui in Italia non si sta parlando tanto ma che nella community internazionale sta diventando un vero e proprio caso. Perché?
Il 20 Settembre YouTube presenta alla community il progetto YouTube Heroes tramite un video sul suo canale ufficiale, e YouTubers e non urlano allo scandalo.
Perchè? Beh, ve lo spiego velocemente.
YouTube, come sapete, è diventata nel tempo una delle più grandi community sul web.
Gestire un mostro del genere non è semplice, neanche per un gigante come Google.
Infatti ultimamente sta avvenendo il delirio: basta vedere i commenti di spam, i video di gente con soft porn e tette al vento, i titoli dei video che urlando al click-baiting. 
Questo sta facendo di YouTube un grandissimo macello, portando il sito verso l'anarchia.
Soprattutto se si pensa che la community per la maggior parte è formata da un pubblico molto giovane.
La qualità dei prodotti pubblicati è sempre più bassa, e il successo di YouTube fa Cagare è un risultato di come la community stessa (almeno per quanto riguarda l'Italia) si sia decisamente stufata.
Google non è stupido e allora che fare? Creiamo YouTube Heroes. Ecco, forse un po' stupido lo è.
YouTube Heroes per come è stata presentata è la versione digitale dell'evergreen leghista delle ronde di cittadini al posto della polizia.
Mi spiego meglio: dato che il personale è poco e Google forse non c'ha tutta l'intenzione di assumere nuovi impiegati che monitorino la community ha pensato bene di "sfruttare" gli utenti come moderatori.
Gli utenti che si presteranno a questo progetto verranno classificati Eroi (e già il nome fa pensare che il reparto marketing forse sta settimana è in vacanze alle Seychelles).
Più "aiuti" la community più guadagni punti, più sali di livello (5 in tutto), più hai nuove funzionalità.
Per capire meglio vi consiglio di guardare il video di presentazione.


... che ovviamente ha riscosso una marea di successo.


Io credo di non aver mai visto un video con una percentuale così alta di non mi piace.
I poteri degli Eroi del Tubo principalmente saranno (e variano a seconda del livello):
1. moderare i commenti
2. segnalare i video
3. mettere i sottotitoli (1 punti ogni riga di sottotitolo inserita)
4. partecipare al forum e aiutare gli utenti
Gli Eroi dal video pare dovranno lavorare per YouTube, partecipando anche a workshop e chat con gli altri Eroi. Soldi? No. Manco per sogno, sei un Eroe suvvia. Pero' avrai dei premi: potrai parlare direttamente con lo staff di YouTube e provare le nuove feature prima degli altri - ma solo se arrivi al 5° livello (figatona super mega galatticaaaa!11!!!!1!).
Ma uno può dire "affari loro se vogliono contribuire a YouTube gratuitamente".
Infatti il problema che sta facendo unire la community di YouTube contro YouTube è il fatto che per ora non sono offerte garanzie contro abusi da parte di questi Eroi.
Quando una persona va a leggere i link esplicativi non c'è molto di più di quanto detto nel video.
Solo che gli utenti devono essere maggiorenni e che devono rispettare le classiche norme di YouTube, come tutti.
Chiunque sia maggiorenne puo' diventare Eroe e dato il discorso punti, qualcuno per avanzare di livello potrebbe mettere sottotitoli insensati, moderare a caso i commenti o addirittura segnalare video di YouTube che non gli stanno molto a genio, anche se rispettano in toto le norme di YouTube.
Canali enormi come quello di PewDiePie con quasi 50 milioni di iscritti (più di mezza Italia) è esposto moltissimo a questo fenomeno. Bastano tre report andati a segno e il canale di PewDiePie potrebbe essere chiuso.
Questo è quello che si capisce dal video e dalla Guida di YouTube.
Inoltre, non ci viene detto chi modererà questi utenti, chi li addesterà, chi li seguirà soprattutto se il messaggio che passa è che lo staff è già a corto di ossigeno. Difficile che lo Staff riesca a tenere d'occhio tutto, utenti ed Eroi, che proprio perché Eroi forse verranno lasciati liberi di scorrazzare per i vari canali. In fondo è quello il discorso: questi Eroi dovrebbero aiutare i moderatori, quindi perché controllarli?
Se non è così, beh, lo spieghino! Altrimenti non si capisce nulla e giustamente la gente si aizza contro lo stesso sito.
C'è chi urla alla fine di YouTube. Io non credo.
Sinceramente, ad essere seri, capisco il perché Google ha creato questa iniziativa, e la condivido in parte. YouTube non porta i soldi di AdWords o AdSense, non è neanche un vero Google product e non è facilmente controllabile dato che è totalmente gratuito e accessibile da chiunque, quindi una delle strade percorribili è effettivamente il volontariato. Il problema principale dell'iniziativa è che è stata presentata in una maniera talmente terribile, talmente generale e con mancanza di dettagli che è facile il problema di misunderstanding. Spero sia così. Altrimenti non ha senso e se è così... beh, Google riprenditi.
Spero ci sia più chiarezza in futuro e siano presentate le tutele.


Come dice Folding Ideas nel video qua sopra, questa non è la peggior idea mai concepita da mente umana ("it's a bad idea but it's not a monumentally awful idea") e lui prevede effettivamente che in pratica non sarà quello che sembra dal video, il cui scopo era quello di puntare sui "premi": i poteri dovrebbero essere meno forti di quello che il video mostra.
Un progetto del genere spiegato con un video per bambini? Siamo seri, YouTube! Te la sei meritata.
In attesa di chiarimenti da Alphabet, voi cosa ne pensate di questa novità? Fatemi sapere! 

5 singers & groups you didn't know were Swedish!

Everybody knows the Swedish band ABBA, but there are other artists that maybe you didn't know were from Sweden but... they are!

1. Robyn

Born in Stockholm, she is a well-known pop singer: she started her professional career under the name of Robyn in 1995. She founded her own label, bored by the international music industry.
I listened to her interviews and she really looks like a smart and independent woman that know what she wants.
She is quite famous also for her "rebel" style: large t-shirts, short blond haircut, and a lot of energy.
My favorite line? In a interview for Vogue she said "for me it's really important to keep my integrity, and not become an advertisement spot for a designer".
She obtained several Grammy's nominations, thanks to her work. Her most famous song? Dancing on My Own.


2. Zara Larsson

This young pop singer, born just eighteen years ago in Solna, near Stockholm, imposed herself in the worldwide charts with Lush Life, Never Forget You and the official song for the UEFA Euro 2016, This One's for You, in collaboration with David Guetta.
She started her career at the age of ten, participating in the Swedish version of Got Talent, winning it. In the same year she was able to record her first single.



3. Icona Pop

Do you remember the refrain "I DON'T CARE!I LOVE IT!" that everybody was screaming in the discos few years ago? It's an Icona Pop song! We hope to hear more in the future.


4. Lykke Li

Born in Ystad, in the southern part of Sweden, daughter of a punk singer and a photographer she spent her childhood traveling around the world. Thanks to the indie pop style, her songs are widely used in tv series such as Vampire Diaries, Good Wife and also movies. I Follow Rivers is her main success.




5.  Europe

Now it's time to make a jump into the past! 
"It's the final countdown, dadada! Dadadadada!"
Yes, You know that one, and yes, The Final Countdown is a Swedish song. Shocked?
Europe gained the success during the magic and crazy 80ies and they are one the most famous Swedish bands of all time (i really think they don't really like ABBA), also if their main activity period was just ten years (82-92). In 2003 they decided to return, but obviously we will always remember them as part of a past that we miss a lot or we would like to live (i'm from the 90ies, sorry).


Did you like it? What is your favorite swedish music artist? Leave a comment! :)

venerdì 23 settembre 2016

First month in Sweden: summary & new goals


Credits: theaccidentalextrovert.com © 

Hi guys!
Hope you're enjoying the Friday :)
I'm going to! Finally today me & my colleagues reviewed for the last time our assignment and we handed it to the professor.
So, yeah of course i will have to study but my weekend will be quite without any deadline in mind or stuff like that.
The first month in Karlstad and in Sweden is done! I arrived the 21st of August. Today is 1 month and 2 days. Wow.
And it's time to celebrate and made a some sort of summary.
In this first month several things happened: in the early days i had been staying for few time in the flat of a lovely Bulgarian girl, i moved to a host family (first time), i started the university, i had my first two written assignment in my entire life (in Italy not really common), i have been meeting people from India, Thailandia and Reunion Island, i learned by heart the n.1 bus line schedule and i have been seeing a of forests, i fed a moose, i payed 35 kr for a bus ticket (>3,5 euros) and a lot of other stuff. Positive and negative, but i think that the positive ones were many many many more!
Karlstad is the city i was expecting for? I can not say I totally fall in love with the city, that i cry as a Bieber's fans when I go to the center. I have to be honest. But i really like it and enjoy a lot the nature and its amazing and outstanding landscapes. I love the city when it's quite but not to much, i love the color of the sky in the afternoon, i love the Hej of the bus driver every time i get on the bus, the fika breaks, the student friendly environment, the kindness of the people, the singing Swedish melody when they talk to each other.
Yeah, Swedish people are kind and nice. I love them. They could look shy but i rarely see a Swede that don't openly smile to me when we start talking or don't try to help when you look like having troubles, also the most stupid one. They have dinner with open windows, because they don't have fear that the neighbor look to them or try to do the businesses... i love Swedish attitude and i love their culture.
I do not regret anything, for the second time in my life after the polish experience (yeah, i had been living in Cracow for more than one year). That's what i needed, i think.
Sometimes you obtain what you want without knowing what you really want.
Because, yeah, of course my goal was to study in Sweden and i wanted to get in contact with Scandinavian culture but i didn't really know what to expect but i think it is overcoming my expectations.
The only problem is, as Abba teach, money, money, money. Sweden is expensive for a medium class Italian like me and i am really a person emotionally attached to money. So, when i start to calculate how much i spended or how much i am going to spend here i do not really like it, and i do not really know if the money that i earned in Poland is going to be really enough in order to support my all study period of 2 years. I made a lot of sacrifices in order to have as much money as i could and now to see that is not enough is not a good feeling. After almost 2 years in which i didn't ask my parents anything, in which i was able to provide for myself everything it is not a good feeling. I know my parents are totally okay with that, they love me, and they would give me all their savings, how cares!
They were prepare to pay for me everything, so you can imagine but I don't want to.
I though about looking for a part time job but here it is practically impossible to find a job without knowing the language, so it is not a possible solution for now, unfortunately.
We will see, sometimes i just foresee too much and at the end it is not necessary and I also think that how much i am going to spend doesn't have to be a metric in order to calculate my success in this pattern. I'm learning a lot, i'm happy here and i'm improving myself and this is what matters.
So, because the first month is gone I would like to set new goals:
1. Start to seriously learn Swedish. In the next days i will have to the office for enrol myself for the SFI, a free swedish course offered by the kommun.
2. Try to foresee less. I will try in the next month to be more "daily person". It's years i'm trying, i hope it's the right time.
3. To partecipate more to the activities around the city and the one organized by the university. A lot I have been missing because I'm a lazy person, and with that i mean that basically I  like to lay in the bed during the weekend. There is the craft evening , the language café, the pub events, the waffle friday... and I never take part in this events.
4. To celebrate a nice birthday. The 27th is my birthday and few days ago i didn't really want to celebrate it because i live far from the center and even more far from the campus where everybody that i know lives and i do not have my place to host them. But thanks to the really nice girls I met in the university and their enthusiasm, i think I will organize a massive italian dinner for everybody in their common kitchen. I hope to do my best and represent Italy in the best way!
So, that is for this time. Outside it's heavily raining (it's two days that the weather is shitty) so i will take the chance to start my 1° goals of the month.
I hope you like it. If yes, i let you know you can subscribe to the blog.
See you soon!

mercoledì 21 settembre 2016

1 mese in Svezia: lago Värner + LOST in¨Ikea!


E' già passato un mese da quel 21 Agosto in cui sono arrivata spersa alla stazione di Karlstad (Svezia), senza bene dove andare e competamente sfatta dalle 10 ore di attraversata tra aereo e bus con l'ansia costante di non sapere dove andare, di sbagliare o perdere qualcosa.
Insomma, sentimenti che tutti proviamo quando si tratta di lasciare l'Italia che sia per un viaggio o per un trasferimento definitivo.
Personalmente se quella sera non fosse stato per la ragazza bulgara che mi ha offerto ospitalità tramite Couchsurfing mi sarei buttata a terra a dormire vicino al barbone di turno.
Oggi, dopo la solita buona dose di ore passate all'università, avevo intenzione di unirmi al Language Café per praticare il mio svedese, che porello lui... se la potrebbe cavare meglio!
Però è successa la cosa più strana del mondo. Sono partita in ritardo e ho perso l'autobus che dall'università porta in centro e la mia poca buona volontà nel voler aiutare il mio svedese si è accasciata al suolo in maniera teatrale che manco le attrici cagne di Occhi del Cuore (viva Boris).
A quel punto ho detto tra me: perché non prendo l'occasione per completare la lista delle "cose da fare assolutamente a Karlstad"?
1. Vedere il Lago Värnen. Qualcuno che segue i miei post sa che Värnen è il lago più grande della Svezia, nonché la principale attrazione della cittadina in cui vivo.
2. Perdersi all'IKEA!!



Beh, l'Ikea svedese in Svezia vuoi non andarla a vedere? Santissimi lumi!
Spoilerone: è uguale identica a quella che c'è in Italia, sorry.
Inoltre a fine mese dovrò trasferirmi nella stanza al campus e NON è arredata e volevo vedere quanto mi costerà metterci un letto, una sedia ed una scrivania da quattro citti.
Ikea e Värnen sono a tre fermate di distanza o poco più quindi era fattibile in un paio d'ore.
Il lago è stata una sorpresa. Il bus c'ha lasciato all'interno di un camping e a due minuti di camminata si arriva alla riva. Devo dire che quella sponda del lago, anche se non ho visto le altre, è meravigliosa. Ovviamente di mercoledì a fine estate non c'era un'anima, solo due svedesi che abitavano in una casa accanto al lago e che a 15° si prendevano il "sole" in costume, accanto ad una piscina.... ps. ma c'hai il lago e ti metti con le spalle verso il lago accanto ad una piscina.... in costume.... con 15°C col sole che a mala pena riesce a penetrare le nuvole? Amo gli svedesi.
Un posto meraviglioso e magicamente deserto. Solo questi due e alcune anatre che ho disturbato su di un ponticello.
Le foto del lago le inserirò tutte in un post, ma qua ve ne lascio comunque qualcuna (compresa quella che ho messo come copertina).





Disgraziatamente non avevo macchina fotografica con me ma ho compensato con il mio ma fantaboloso Windows Phone, che avrà tanti difetti ma le foto se c'è una buona luce gli riescono piuttosto bene (l'unica ragione insieme alla resistenza che mi fa desistere dal buttato giù dal balcone).
Insomma, dopo questo giretto, l'Ikea era a due fermate di distanza e sono andata a fare un giro esplorativo. Non ho trovato il dannato shortcut per evitare la zona espositiva, il che mi ha fatto perdere mille mila ore di tempo... pero' ero così felice di essere in un posto familiare (pensa te!) che per stavolta non mi son arrabbiata. Insomma, miracolo dei miracoli sono riuscita a non comprare niente. Credo sia la prima volta che vado all'Ikea ed evito di comprare qualcosa... ero tentata da alcuni prodotti alla bottega svedese ma alla fine mi son detta "piglia sto autobus e tornatene a casa".
E niente, amici, questa è stata la mia giornata celebrativa del primo mese in quel di Karlstad! :)
Hej då! (arrivederci)




martedì 20 settembre 2016

Personnummer, sei arrivato finalmente!

Giorno di giubilo! Oggi è arrivata la lettera dallo Skatteverket in cui finalmente c'è il mio tanto amato e aspettato personnummer.
Per chi non lo sapesse, è una specie di codice fiscale svedese senza il quale NON ESISTI.
Per la connessione, per la palestra... ne hai bisogno.
Io ho visto gente stare uno o due anni e non ottenerlo per varie ragioni e mettersi le mani nei capelli dalla disperazione.
Traumatizzata da tutte queste testimonianze, neanche una settimana dopo essere arrivata in Svezia sono andata all'Ufficio delle Entrate (lo Skatteverket appunto) e ho fatto domanda.
Sapevo di averne diritto in quanto vivrò per ragione di studio per più di un anno in Sverige.
Non sapendo bene che documenti dare ed essendo la tizia molto incline al "damme quello che te pare, vedemo, semmai te 'o dimo se ce manca quarcosa" ho tirato fuori risultati di ammissione, il passaporto e contratto di affitto.
Una collega mi si è avvicinata alla fine e mi dice (testuali parole, dall'inglese) "avrai il personnummer, quando ti arriva puoi richiedere la Identitetskor compilando questo modulo".
(Nota: l'Identiteskor, come è facile intuire, è una sorta di Carta di Identità. Questo non vuol dire che sei magicamente svedese ma semplicemente è un modo per identificarti ulteriormente, che pero' non è obbligatorio).
Quell'"avrai il personnummer" mi suonava strano, però c'ho voluto credere e, come nelle più fiabe, dopo una settimana e mezza mi arriva una letterina dall'Ufficio con i documenti che dovevo portare in più: prova delle risorse finanziare per sostenermi, tessera sanitaria e foglio con timbro dell'università attestante i miei studi.
Glieli ho portati, semplicemente, e dopo tre settimane dalla richiesta, e a un giorno dallo scoccare del primo mese in Svezia mi è arrivato il numero magico!
Il personnummer è composto semplicemente da YYMMDD-NNNN. Year, Month, Day, e quattro cifre "segrete".
Pensa te se uno per quattro cifre deve stare ad impazzire.
Personalmente, scherzi a parte, ho trovato gli impiegati competenti e gentili, l'iter abbastanza tranquillo e veloce (forse perché non sto a Stoccolma o Malmö). Mi aspettavo più grattacapi e rimbalzi invece mi hanno positivamente sorpreso.
Per celebrare questo avvenimento nei prossimi giorni andro' all'ufficio comunale per iscrivermi al corso base di svedese, lo SFI (Svenskundervisning för invandrare - si, lo svedese è una lingua meravigliosa - o, se vi piace di più, Swedish for Immigrants).
Il servizio è gratuito e con il personnummer finalmente ne avrò diritto.
E' vero che lo svedese non è la lingua più parlata al mondo (credo seriamente che come diffusione si avvicini al dialetto romano), ma 
Non so perché ma mi sento troppo eccitata.
Alcuni di voi forse sapranno che prima della Svezia sono stata un anno in Polonia e con il polacco non è stato grande amore. C'ho provato, giuro, ma la lingua per noi non ha quasi niente in comune ed è grammaticalmente impossibile.
Tanto per farvi ridere un po' vi faccio vedere le varianti di due (forma base in polacco dwa). Se in italiano ed in inglese abbiamo una forma (poracci noi, proprio) in polacco, signori e signore, non ce ne sta una, non due, non tre... ma in super offerta, solo per voi *rullo di tamburi* DICIASSETTE.



Io giuro che dopo aver visto questo mi sono cadute le braccia e ho detto tra me "sono negata nelle lingue, sono già abbastanza fuori di testa e non voglio perderla del tutto".
Questa scelta pero' mi ha comportato delle difficoltà e mi sono sentita sempre limitata, nonostante a Cracovia (la seconda città della nazione dove ho abitato) praticamente anche i muri parlassero inglese.
Non voglio avere lo stesso feeling, voglio poter conoscere la Svezia e gli svedesi al meglio, senza barriere. Parlare la lingua è molto importante. So che posso dire una cosa ovvia ma è dannatamente vero: senza la lingua è davvero difficile sentirsi parte e capire la nazione in cui si vive. Chi ha vissuto in una nazione senza sapere la lingua sa a cosa mi riferisco e dato che lo svedese è molto ritmato, divertente e relativamente facile a livello di grammatica credo di poterlo davvero imparare.
Detto ciò, manca solo un giorno al mio mese in Svezia e meno di sette giorni al mio compleanno, ed è ora che mi rimetta a studiare.
Scusate l'off topic sul polacco ma ho pensato fosse una parentesi divertente.
Per chi avesse bisogno di info sulla Svezia un commento o un messaggio privato. No problem, davvero.
Un abbraccio, vi ses!


domenica 11 settembre 2016

Il Principe Alexander di Svezia sfida George di Cambridge

E' arrivato l'articolo spettegules!
Ebbene sì, perché oggi si parlerà di un tema mai toccato prima nella storia dell'umanità: Royal Babies. E voi a dire "beh, ma basta, Fra, non ne possiamo più di questi inglesi."
Ed è proprio a questo proposito che arrivo io a portarvi un po' di novità.
Perché di case reali ce ne sono diverse in Europa, non solo quella britannica.
Beh, certo quella della Betta devo dire che si è data davvero da fare per restare al centro delle riviste scandalistiche, ma anche la casata reale svedese sta cercando di portare del brio in questo monopolio ormai consumato.
Perché parlo della Casa Reale Svedese? Prima di tutto abito in Svezia e last but no least due giorni fa è stato battezzato nella Cappella del Castello di Drottningholmn, a Stoccolma, un nuovo Royal Baby, con tutto il giubilo che ciò ha portato inevitabilmente con sé.

Repubblica.it
Il suo nome completo è Alexander Erik Hubertus Bertil (per gli amici Alex) ed al momento è un tenero fagottino di neanche cinque mesi che ha preso possesso delle tv svedesi per due o tre ore.
Eravate stufi del nostro guanciottone George? Ecco che arriva Alex dalla Scandinavia con lo scettro ad insidiare il titolo di Royal Baby al britannico signorino.
Il bambino, figlio del Principe Carl Philip e della Principessa Sofia, è ancora molto piccolo ma spero vivamente faccia parlare più di sé quando sarà un po' più grandicello, anche perché il poverino, a differenza di George (terzo in linea di successione), è ben lontano dal titolo reale: Carl Philip, suo padre, è il secondogenito del Re; Vittoria, la primogenita, avrà il Trono in quanto la legge sul passaggio ai soli figli maschi è stata abolita un po' di tempo fa. Sfortuna vuole che il mondo cambi e diventi meno maschilista.
Per presentarvi i nonni nonché attuali regnanti ecco una delle foto che ritrae perfettamente l'indole molto sportiva del simpaticissimo Re e della povera moglie, la Regina Silvia (da notare, inoltre, la contentissima signora in basso). 
Non potete capire le risate la prima volta che vidi questa foto. Giuro che un giorno mi ci faccio un poster e me lo appendo in camera. Beh, io me ne sono innamorata perdutamente, dico davvero. Altro che Elisabetta II.

da olimpiadi.corriere.it
Questa famiglia, come ho detto all'inizio, ha cercato e provato disperatamente a stare dietro agli inglesi con due bei scandali, ma senza riuscirci troppo (al di fuori della Svezia).
E proprio il Re si immolò involontariamente per tal causa. Nel 2010 infatti fu accusato, tramite una biografia non autorizzata, di organizzare periodicamente festini bollenti (e non intendo che ama accendersi il camino la sera... ci siamo capiti); una "abitudine" che sarebbe andata avanti per più di venti anni alle spalle della povera Silvia con tutta l'opinione pubblica in subbuglio e richieste di "dimissioni" a destra e a manca. Ma come mostra la foto il Re ha preferito dedicarsi ad altri problemi.
Dopo ciò arrivò a ruota lo scandalo della relazione del Principe Carl Philip con Sofia Kellqvist, in quanto famosa concorrente di talent e modella un po' desnuda. Niente che non si sapesse, a differenza del Sovrano; infatti la cosa non le ha precluso la strada al titolo al fianco dell'attuale marito Philip, e ora un'altra ventata di novità da Aprile è arrivata in Svezia con questo nuovo membro.
E non vedo l'ora di sapere cosa succederà, sperando in qualche scoop peggio di mia nonna.
Ah, una domanda: il Principe Carl Philip lo trovo molto somigliante a Jamie Dornan, di 50 Sfumature di Grigio, non trovate? 

Il Principe Ereditario Philip Carl (fonte: Wikipedia)
Insomma, un bel ragazzo, molto più del visto e rivisto William (che si sta pure perdendo i capelli per strada), che non posso che rispettare dato che, tra i vari titoli, è anche Duca di Värmland, la Contea a cui Karlstad appartiene. 
Insomma, lunga vita ai Reali di Svezia. Approvati con 10 e lode!
För Sverige, i tiden!


(Precisazione: l'articolo è volutamente ironico, in modo da presentare l'argomento nella maniera più godibile possibile per il lettore. L'intento di questo blog non è quello di raccontarvi cosa mangio o quante volte faccio la pupù e perché ma è quello è di far conoscere anche all'estero questa nazione magnifica chiamata Svezia e di essere, se possibile, di aiuto per chi vuole accingersi a venire in questo paese).

La Fika svedese (no, non è una parola sconcia)

Cari amici,
una volta arrivati in una nuova nazione ci sono quelle due o tre parole che si imparano a dieci minuti dall'arrivo (e chi ama viaggiare od è espatriato, sa esattamente di cosa sto parlando).
In Sverige la prima parola che si impara (o per meglio dire, si deve assolutamente imparare) è Fika.
No, carissimi, non è quello che pensate e proprio per questo è un passaggio fondamentale per un straniero capire il vero significato di questa parola e, di conseguenza, iniziare ad entrare nel tessuto sociale svedese.
Fika vuol dire semplicemente "pausa caffè". Delusi?
(www.hattrickpr.co.uk/international/practising-the-art-of-fika)
Noi italiani siamo grandissimi consumatori di caffè (amen), e il nostro caffè, l'espresso, è conosciuto in tutto il mondo per la sua qualità.
Ma quello che non sapete è che, se è vero che siamo campioni in qualità, non lo siamo in quantità, nonostante quello che possiamo percepire noi.
Perché, classifica delle nazioni con il maggior numero di consumo di caffè per abitante alla mano, l'Italia non riesce neanche ad arrivare alla Top 10.
Sconvolti? Beh, fate bene ad esserlo. Le maggior parte delle nazioni che si aggiudicato le prime posizioni di questa top of the coffee fanno parte del Nord Europa.
Primi i nostri amici Finlandesi, seguiti a ruota dai Norvegesi e qualche posticino più in basso se lo aggiudicano anche gli Svedesi.
Quindi, italians, giù tre tazze (non tazzine) di caffè alla mattina alle 7 e vedrete che ce la facciamo a batterli. Magari ci parte un attacco cardiaco ma ne sarà valsa la pena (scherzo, per chi non ci fosse arrivato).
Scherzi a parte, la Svezia avendo un così alto consumo di caffè deve necessariamente avere una grande tradizione alle spalle che supporta tali statistiche.
Ed è qua che la Fika arriva.
Questa pausa caffé è tradizionalmente dolce e composta da una tazza di caffè americano e un kanelbulle (cinnamon rolls per dirla all'americana), dolcetto "arrotolato" su se stesso alla cannella.
Quando si "fika" dunque?
Difficile rispondere. Non ci sono degli orari specifici, ma nel posto di lavoro sono generalmente previste due pause programmate proprio per dare spazio a questo momento sacro.
Attenzione: non partecipare alla fika puo' essere preso alcune volte come mancanza di riguardo verso i propri colleghi.
E se non vi piace il caffé?
Gli svedesi sono open-minded, quindi in casi eccezionali è possibile sostituire il caffé americano (che personalmente mi allaga lo stomaco e nient'altro) con del succo o, ancor meglio, del té.
E se non vi piace la cannella?
L'importanza della fika, come è facile capire, sta nell'atto di riunirsi insieme intorno ad un tavolo e socializzare quindi qualunque tipo di dolce (fika bread,"fikabröd") o sandwich è accettato.
La fika è un ottimo espediente per conoscere questo meraviglioso popolo.
Gli svedesi apprezzeranno e difficilmente vi diranno di no.
Quindi, ciò che resta da dire è "let's go to fika"... soprattutto se te lo chiede un tipo del genere. Ragazze, a buon intenditore poche parole.

(www.scandikitchen.co.uk/fika)
E se ve lo state chiedendo si, questa Gevalia mi ha dato un sacco di milioni per sponsorizzarli!

sabato 10 settembre 2016

Ancora 20 giorni e poi... CAMPUS!

Come state, amici miei? Spero tutto vada per il meglio.
Il weekend è arrivato ancora una volta a darci un po' di respiro dalla nostra vita indaffarata.
Per me, che convivo con due signori svedesi, ha significato "casa tutta per me" in quanto loro sono andati ad Oslo da un parente e per due giorni potrò fare la padrona di casa. Signori e signore, siete tutti invitati. Ovviamente scherzo: niente toga party in casa loro però un po' di "solitudine" ogni tanto mi ci vuole.
Per chi non mi conoscesse spiego meglio: mi chiamo Francesca e  sono arrivata in Svezia per ragioni di studio il 21 di Agosto. Attualmente sono ospite (pagando) a casa di due signori svedesi perché nel campus fino ad ottobre non c'era neanche una stanza disponibile. Guardate i post più vecchi se siete interessati a saperne di più della mia vita.
E' da poco che sto in Svezia (ebbene sì) ma mi trovo molto bene da questi signori e la città, Karlstad, è molto verde e soleggiata.
Mi sto affezionando a loro, perché sono discreti, molto molto gentili e premurosi.
All'inizio volevo disperatamente il campus, che è molto vicino all'Università, mentre questa casa è a 20 minuti di autobus nonostante la città sia abbastanza piccola ed ero, in primis, assolutamente riluttante all'idea di vivere con dei signori di cinquant'anni. Credo qualcuno mi puo' capire.
Pero' pian piano col tempo ho iniziato a cambiare idea... e ieri sera l'ho cambiata del tutto! Alé!
Infatti ho avuto la bella idea di non andare in centro con i miei colleghi di università ma partecipare ad un party al campus, per la prima volta da quando sono arrivata.
IL DELIRIO. C'erano almeno tre party in tre diversi palazzi con musica a tutto volume e la gente (il 99%) completamente ubriaca.
Tanto che sono arrivati i tipi della sicurezza dicendo che avevamo ricevuto una segnalazione perché la musica era troppo alta. La cosa bella è che il campus l'han fatto praticamente in mezzo alla foresta apposta per evitare situazioni del genere...
Una ragazza che conosco mi ha confermato che c'è almeno un party ogni sera.
Il quartiere in cui vivo ora è residenziale (stragrande maggioranza famiglie con figlioletti) quindi praticamente non senti manco le foglie che si muovono, al massimo qualche bambino che urla correndo. E la pace che c'è, con la foresta a due passi, mi piace molto.
Io credo forse che sia una delle cose che apprezzo di più di questa città: la tranquillità che si respira.... anche nel centro cittadino.
Quando andrò nel campus invece mi dovrò fare delle belle serate a tunz tunz tunz para tunz quando il giorno dopo mi dovrò svegliare alle 7.
Sinceramente non sono mai stata in un vero e proprio campus (in Italia non si usa) quindi ora che ci penso forse non mi attira così tanto.
Ma ormai è andata e comunque non sarei potuta stare più di tanto con loro.
Forse sto solo invecchiando e diventando come mia nonna che si lamentava sempre... vedremo.
In the meanwhile mi godo questa casettina sola solettina, e non voglio pensare troppo al futuro.
Al tunz tunz avrò ancora tempo.
Buon sabato a tutti!

Un giornata con gli Alci, i Re della Foresta

Come vi ho raccontato, domenica scorsa ho avuto la fortuna di prendere parte ad una "spedizione" studentesca per il Moose Park, il Parco degli Alci, che si trova 'vicino' a Karlstad (un'oretta e mezza in corriera). Diciamo che qua le distanze sono relative, dato che la Svezia è in quanto a territorio è decisamente più estesa dell'Italia, nonostante abbia 1/6 della nostra popolazione (densità abitativa 20 ab./km quadrato).


Quando ne sono venuta a conoscenza non ho potuto non prenderne parte, qualunque fosse il prezzo.
L'Alce è un po' l'animale simbolo della Svezia, e in questo paese viene anche chiamato Re della Foresta. Perché? E' il cervide più grande al mondo e, se in forza, è quasi impossibile sconfiggerlo (almeno non arrivi qualche umano con un fucile). Anche un orso potrebbe avere i suoi grattacapi ad incontrarlo.
Ovviamente il landscape in cui è immerso il campo è assolutamente meraviglioso.

Questo parco è gestito da una famiglia anglo-svedese da due anni a questa parte. Abbiamo avuto il piacere di incontrare due dei fratelli, che ci hanno fatto da guida e ci hanno insegnato molto su questi animali e su quanto molto spesso si pensi a loro come a creature lente e non troppo sveglie ma che invece nascondo tante qualità.
Vedere degli alci, anche in Svezia, non è proprio una cosa da tutti e un aspetto grandioso di questo parco è che li si può ammirare da vicino.
Prima di tutto abbiamo fatto tappa presso la femmina e i suoi due piccolini.



Uno dei cucciolotti di 6 mesi. Se di cucciolotti si puo' parlare...
M'è parso di vedere Bambi...
Si, a vederli così paiono dolcissimi (anche se solitamente possono arrivare ad essere molto aggressivi, in special modo quando hanno i cuccioli) soprattutto quando mostri loro una mela. Gli Alci vanno pazzi per le mele. Più gliene dai più ne vogliono.
Eravamo una cinquantina di persone e nonostante tutto continuavano a volerne. Uno di loro per poco non mi mangia il cellulare per sbaglio (tutti a ridere, ma io sinceramente me la son vista male).

I nostri accompagnatori nella seconda parte del tour ci spiegato molto sulle corna, sulle loro funzionalità e su come ogni anno le cambiano. Fatevi un giro su Wikipedia se volete saperne di più.

Corna perse da un esemplare di quattro anni.
Dopo questa tappa abbiamo incontrato due maschi completamente addomesticati che si possono ammirare da vicino senza l'ausilio di una rete, così come accarezzarli e dar loro da mangiare.


E questo esemplare, a detta loro, è di stazza medio-piccola.


Sono animali assolutamente straordinari, le loro corna sono meravigliosamente belle e pericolose. Basta che muovano la testa anche per sbaglio e ti possono fare davvero male. Eccellenti saltatori e nuotatori.
Una raccomandazione importante fattaci a più riprese per quanto riguarda gli alci selvatici è "mai provare ad avvicinarli". Se si trovano impronte sul cammino allontanarsi immediatamente. Hanno voluto giustamente sottolineare quanto effettivamente gli esemplari che ammiravano sono un caso straordinario che non è riscontrabile in alcun modo in natura.
Sono e restano animali selvatici, meravigliosi ma assolutamente temibili.
Posso dire che questa è stata decisamente l'esperienza più bella avuta fino ad ora e che sicuramente ricorderò per sempre.
Per quanto gli animalisti posso averne da ridire questa gita mi è servita tantissimo per avere consapevolezza e conoscenza di questa razza animale. Non è un circo, non è uno zoo, è un parco dove tramite l'incontro ravvicinato con questi animali si impara ad amarli e a rispettarli.
E questo credo sia l'insegnamento più importante.
Come ricordo ho portato a casa con me un piccolo amico. Ancora non gli ho dato un nome, si accettano suggerimenti! ;)


giovedì 8 settembre 2016

Karlstad (Svezia) raccontata tramite le mie foto

Eccomi nuovamente qua! 
Come promesso ecco le foto che ho fatto di Karlstad, la cittadina svedese in cui vivo, in un pomeriggio di libertà dall'università!
Attaccato alla casa in cui mi stanno ospitando dei signori svedesi c'è un bosco enorme. 
Praticamente in un minuto a piedi pare di entrare dentro ad un documentario sull'ambiente.
E' incredibile il verde che ricopre la Svezia. Basta fare due passi (a meno che non si abiti nella Piazza principale - Stora Torget - che si ha una foresta a portata di mano).
E' una cosa meravigliosa e che amo. Dopo aver passato un anno a Cracovia, una delle città più inquinate d'Europa, è (devo ammetterlo) un sollievo poter respirare un'aria intrisa di natura e poter ammirare così tanto verde.
Quindi per prima cosa ho deciso di andare a fare due foto nel bosco.
Alcune foto sono di "bassa" qualità perché scattate con il cellulare.

Il palazzo sulla destra è dove abito io e proprio a fianco c'è il bosco.





Vicino a dove abito, nella strada verso la fermata dell'autobus, c'è un parchetto per bambini e ci sono molte pietre colorate. Non è una attrazione (ovvio), ma mi piacciono un sacco.
Vista appena si esce dal bosco. Subito iniziano le case.
Dopo il bosco, ho deciso di spostarmi altrove, nel centro.
Vista sul fiume, vicino alla statua.
Sola, la "paladina della città". La statua si trova nel centro cittadino.

Statua nella piazza centrale.
Karlstad, come ho detto nel post introduttivo, è famosa per avere il più lungo ponte di roccia della Svezia. Grande attrazione della città, tanto che c'ho trovato due turisti cinesi/giapponesi/boh nelle vicinanze. Karlstad è una sorta di Venezia.. oddio, non è sulle palafitte però ha molti canali, fiumicini, fiumi, laghi, laghetti, lagoni... il blu ed il verde la fanno da padrona. Quindi mi sono affiancata al fiume e poi e ho fatto tutta la strada fino al ponte.



Anatre che si fanno gli affaracci loro.

Finalmente il ponte! (sulla destra)



La cosa che mi ha stupito è che è vietato il transito a pedoni o biciclette, ma sopra ci passano tranquillamente gli autobus. Una scelta che non ho capito per un'attrazione turistica.


Alcune sono semplicemente "artistiche" (esagerazione), ma mi faceva piacere condividerle con voi perché comunque danno l'idea di quanto sia pacifica e semplice nella sua bellezza questa cittadina.


I miei primi venti giorni in Svezia


Ciao a tutti, ragazzi!
Come va, tutto bene? Ormai è un mese che sono arrivata a Karlstad, Svezia, Scandinavia (per essere precisi Fenno-Scandinavia). Qua l'estate (se così possiamo chiamarla) pare reggere con temperature sui 20° C verso mezzogiorno, che non credo sia male. Ovvio, a voi puo' non sembrar tanto pero' vi assicuro che è buono. Non si suda come dei cani, ma si sta bene, devo dire. Certo, i 20° C si raggiungono nelle giornate belle, col sole. Basta una nuvola di troppo e un po' di vento che senti immediatamente freddo. Miracolo che ancora non abbia preso l'influenza.
Un giorno senza sole puo' portare le temperature in picchiata, verso i 13/5°C, con un 5/6°C notturno. Grazie al cielo Karlstad è indicata nelle guide turistiche come una delle città più soleggiate della Svezia, e sembra effettivamente vero dato che i giorni di sole per ora sono stati decisamente superiori a quelli di brutto tempo.
Una caratteristica tutta svedese è il "tempo ballerino": un minuto prima pioggia, un minuto e dieci secondi dopo sole che pare di stare ad Ischia. Proprio oggi mi ero svegliata con un bel tempo soleggiato ed ora invece il cielo è coperto di nuvole che sembrano dire "non vogliamo far piovere, solo rovinarti la giornata!".
Ebbene si, perché oggi - dato che non ho lezioni - volevo andare al Lago Värnen, il più grande della Svezia, nonché una delle principali attrazioni e vanti della città e che - mortacci mia - ancora non sono riuscita a vedere. E' un po' distante dal centro e tra assignement e lezioni non sono riuscita ancora ad andarci. Ho iniziato a dirlo in giro e la gente ha iniziato a guardarmi tipo "ma stai bene?". Quindi dovrò colmare questa mia "lacuna" al più presto!
In questi giorni, in compenso, sono successe molte cose: ho dedicato un intero pomeriggio alla scoperta della città (finalmente) e ho fatto le foto che tanto volevo e che presto postero' e  la scorsa domenica sono andata al Moose Park (Parco degli Alci) grazie ad un viaggio organizzato dall'associazione studentesca. Dato che sarò libera fino lunedì postero' due o tre post dedicati a questi avvenimenti.
L'università procede bene: come avevo intuito dall'inizio le lezioni sono poche (rispetto all'Italia dove a Pisa facevo 6/7 ore di lezioni al giorno)... a volte tornavo a casa in treno alle 9 di sera.
Qua c'è molto lavoro individuale come vi ho già detto, e anche di gruppo.
Questi ultimi giorni li ho completamente dedicati all'assignment di gruppo. E' stata una sfida per me, dato che io a Pisa non sapevo neanche cosa voleva dire "lavoro di gruppo". Tanto che quando ho fatto l'anno scorso i colloqui per il lavoro e mi chiedevano "Per questa posizione è richiesto lavoro di gruppo. Hai esperienza? Come collaboravi con i tuoi compagni, quali sono stati i tuoi principali meriti?" ed io iniziavo sistematicamente ad inventarmi cose, perché all'università vigeva il "chi fa da sé fa per tre".
L'Università di Pisa aveva e ha tanti meriti, ma quello dello sviluppo del lavoro di gruppo non era uno di quelli, sfortuna vuole.
Come ho detto, è stato impegnativo. Sono una che non è proprio fatta per i lavori di gruppo, forse perché sono sempre stata abituata a far tutto da me e fare come lo voglio io.
Nel gruppo siamo una italiana, una vietnamita ed un libanese. Il trio perfetto. Le differenze culturali c'erano e rimangono però ce l'abbiamo fatta insieme e alla fine la mini ricerca è (credo, c è da aspettare il prof) più che discreta.
Sono dei ragazzi molto svegli e simpatici, e sono contenta (nonostante le divergenze) di poter essermi confrontata con loro.
Gli assignment saranno 4, uno più difficile dell'altro ("più strumenti avete, più dovreste essere in grado di fare un lavoro completo, più simile ad una vera dissertation" ha detto il prof); saranno tutti in gruppo ed insieme valgono 40 punti sui 100 finali per il voto.
In attesa dei risultati e della nuova parte del corso di lunedì studierò e mi rilasserò, e cerchero' di essere più presente nel blog.
Un abbraccio a tutti!
Franci