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sabato 8 ottobre 2016

Eating an ice cream at 3°C? Done. ✓

Yes, you heard it well. Last days in Sweden were extremely cold (for me, obviously). I was able, from my window in the old house, to see in the morning the ice on the roof in front of me. It was INCREDIBLE.
I will show you the picture because one friend of mine wasn't believing it.


I mean, if you are a Scandinavian reader it is nothing but for me, as Italian, in the first days of October see something like that was completely blow-minding.
Today it is quite okay, like 7°C in the morning, but like three days before we were at 1°C. Just 1. And I was freezing while I was waiting the bus that terrific morning. In my hometown in Italy there were the same day minimum 16°C. Checking in the last month, I had been able to see that usually there is a difference of 10°C. An thank god i'm from North Italy.
But i am surviving. I had been one day with a light fever because of someone that "infected" me in the library, but i am surviving. And generally i'm really a sickly person.
Few days ago, during the lunch break i met a friend of mine and she was excited because outside there were different promotional stands, giving stuff for free.
So, as we say in Italy, "to a donated horse you don't look in the mouth", and we went outside.
The day was one of the coldest one I experienced from my arrive in Karlstad, but at the same time because we are in the "sunny city" there was an amazing sun (it is normal in here, it's for a reason that they called the city like that).
I'm starting to think that swedish sun is like the Teletubbies' one, made with photoshop or something like that. It like this sun but when it comes to what it should do (heating) it is totally fake!
Btw, these were the stands (yeah, people is not dying freezing but i checked the weather in real time).


The funny thing of that is that there was a guy distributing ice creams... yes, ice creams. And we took them. I was like "okay, i have it in my head, but can I eat it?", i checked the temperature and it was 3°C, but it was so tempting that I decided to dig in! I swear that my mouth, staying outside, in contact with the ice cream, was an ice cube but it totally worth it. I love Algida brand (in Sweden it changes name in GB Glace), and there is nothing that could distract me from eating one of its ice creams, also in January, also if there are -20*.
So, between the things we got, there is a 4 colors: now, finally, i will have the chance to feel like Paolo Bitta (italian Camera Café's character).
My life is complete now.
That's it.
I want to clarify that Algida or spanish Frigo or GB Glace, whatever is its name, didn't payed me for the promotion (joking again, get used to it).
See you guys, and if you need info about Sweden or would you like to know more just ask me in a comment.
Bye!

venerdì 30 settembre 2016

Prima lezione di svedese... con la febbre!

Care amiche e cari amici,
forse non ve l'ho detto (sono successe moltissime cose negli ultimi giorni) ma ho fatto richiesta per lo SFI, Swedish for Immigrates proprio pochi giorni fa, cioé il corso gratuito di svedese organizzato dal comune.
Iter? Semplice una volta che hai il codice fiscale svedese (personnummer): ti presenti all'ufficio indicato sul sito e in tre secondi, basta dire SFI, e sei iscritto. Grazie al cielo il corso iniziava oggi, il 29, quindi sono arrivata a filo altrimenti avrei dovuto aspettare mesi.
Lo SFI, come ho detto, è il corso base gratuito di svedese che i comuni offrono agli immigrati, per aiutarci ad "integrarci", se così si puo' dire.
Ti chiedono quanto hai studiato, quanto svedese sai, quando sei arrivata/o, perché vuoi studiare questa lingua. Domande di routine.


I tipi di corso sono tre: 1, 2, 3. 1 per chi non sa né leggere né scrivere, fino al 3 dove si hanno lauree o licenze superiori.
Ogni "tipo" ha diversi livelli al suo interno: il 3, il più "avanzato" ne ha due: 3C, 3D, come potete vedere dall'immagine. Il 3C è con l'intento di arrivare ad un livello A1/A2, il 3D di arrivare ad un B1. 
E' un po' complicato, lo so. Io staro' nel 3C per 45 settimane, nel 3C per trenta e alla fine di ognuno farò un esame. Io ce la metterò tutta. Come ho detto tante volte, sono stata un anno in Polonia e non essere in grado di parlare mi ha sconvolta. E non voglio ripetere una esperienza simile.
Ieri quindi sono dovuta andare là, il problema è che mi sentivo malissimo in quanto la stessa mattina nella biblioteca dell'università ci doveva essere qualche virus che circolava e me lo sono preso. Morale? Brividi, freddo, e febbre. Oggi sembra che non ho più la febbre anche se nn mi azzardo ad uscire di casa nonostante la bellissima giornata (grazie al cielo non ho lezioni all'università).
Ieri, con tutta la sfiga che c'ho, era una giornata ventosissima (decisamente la più ventosa da quanto sono arrivata). E 14°C diventano molto di meno se c'è il vento che ti sbatte in faccia l'aria. 
Ieri sono uscita di malavoglia con un mal di stomaco atroce e il sacchetto vomito in caso... mi sentivo uno schifo; comunque il piano che abbiamo concordato con l'insegnante prevede una lezione settimanale, il Giovedì, dalle 17.30 alle 20. 
Ieri abbiamo fatto solo un'ora dato che era una lezione introduttiva.
Insegnamento del giorno: godetevi la temperatura italiana! 
Un abbraccio

mercoledì 28 settembre 2016

Il mio primo compleanno in Svezia

Ieri, 27 settembre, è stato il mio compleanno. Quanti anni? 24. Inizio ad entrare nella fase del "no, il compleanno non lo voglio festeggiare che se no mi intristisco".
Tanto che, come sicuramente vi avrò detto, l'ho celebrato solo su spinta di alcune mie colleghe di università. And i regret nothing!
Dato che loro vivono al campus (io mi trasferirò lì il 5 ottobre) abbiamo organizzato la cena nella cucina comune della casa studentesca (a cui mi dovrò abituare presto anche io).
Eravamo io, una ragazza indiana, due vietnamite, una cinese, un olandese ed una ragazza ger-mex (messicana e tedesca).
La ragazza cinese mai aveva provato la pasta (credo una delle poche persone al mondo) e candidamente ha ammesso di aver acquistato un pacco di Barilla ma di non saper bene cosa farsene.
Insomma, le peggio risate quando ho fatto vedere loro i pomodori secchi, mi hanno guardato manco avessi tirato fuori la pietra filosofale. E' stato bellissimo poter far scoprire la cucina italiana a qualcuno che davvero ne sa poco.
Ho preparato degli antipastini (crostini con prosciutto olive, mozzarella e pomodori secchi), pasta al forno, pasta al pesto... e poi volevo fare le mozzarelline fritte ma c'era talmente tanta roba da mangiare che ho lasciato perdere.






E'stata una bellissima serata prima di divertimento e risate. 
Per quanto riguarda il dessert, io sono arrivata solo con dei dolcetti invece che con una torta vera (shame on me!). Nelle mie intenzioni iniziali volevo preparare il tiramisù ma le giornate precedenti sono state estremamente impegnative e difficili e prepararlo sul momento era una impresa praticamente impossibile dato che deve anche un po' "decantare".
Grazie al cielo la ragazza indiana, una delle persone più dolci che abbia mai incontrato in vita mia, ha provveduto lei a comprare una tipica torta svedese, la verdissima Prinsesstårta (Princess Cake in inglese). Devo dire che non ne vado particolarmente pazza (troppo zuccherosa, persino per me) ma estremamente bella da vedere.



Per chi fosse interessato alla una ricetta, quella in italiano che mi pareva più simile a quella originale l'ho trovata nel forum di Cookaround.
Per quanto riguarda i regali, dato che avevo detto loro che la mia stanza al campus sarebbe stata spoglia hanno provveduto a regalarmi alcune decorazioni, tra cui l'angioletto che vedete nella foto della torta, e tanta cioccolata (mamma mia, la povera dieta dove andrà a finire non lo so!).
E' stato un compleanno inaspettato, molto allegro e estremamente spensierato, proprio quello che mi ci voleva.
Sono una persona molto riservata per quanto riguarda la mia famiglia, anche perché non amo la compassione gratuita ed inutile della gente, ma giorni fa, dopo l'ultimo post, è successo un avvenimento che l'ha scossa dalle fondamenta. Niente di mortale, grazie al cielo, anche se per quanto ne sapevamo lo poteva essere, ma sono stata davvero molto molto male e per due giorni non ho fatto che piangere rinchiusa in casa perché ho sentito di essere lontana 2000 km e di non aver la possibilità di aiutare i miei genitori in questo momento molto duro per tutti. 
Ora l'emergenza è passata e tutto va bene ma avevo ancora un po' dentro di me lo shock per quell'avvenimento e queste persone, senza neanche saperlo, hanno saputo scrollarmi di dosso quel retrogusto di tristezza che mi era rimasto.
Questo è tutto. So che avevo promesso le foto al lago ma come ho detto sono stati giorni impegnativi.
Detto ciò, vi saluto. 
Al prossimo post!



venerdì 23 settembre 2016

First month in Sweden: summary & new goals


Credits: theaccidentalextrovert.com © 

Hi guys!
Hope you're enjoying the Friday :)
I'm going to! Finally today me & my colleagues reviewed for the last time our assignment and we handed it to the professor.
So, yeah of course i will have to study but my weekend will be quite without any deadline in mind or stuff like that.
The first month in Karlstad and in Sweden is done! I arrived the 21st of August. Today is 1 month and 2 days. Wow.
And it's time to celebrate and made a some sort of summary.
In this first month several things happened: in the early days i had been staying for few time in the flat of a lovely Bulgarian girl, i moved to a host family (first time), i started the university, i had my first two written assignment in my entire life (in Italy not really common), i have been meeting people from India, Thailandia and Reunion Island, i learned by heart the n.1 bus line schedule and i have been seeing a of forests, i fed a moose, i payed 35 kr for a bus ticket (>3,5 euros) and a lot of other stuff. Positive and negative, but i think that the positive ones were many many many more!
Karlstad is the city i was expecting for? I can not say I totally fall in love with the city, that i cry as a Bieber's fans when I go to the center. I have to be honest. But i really like it and enjoy a lot the nature and its amazing and outstanding landscapes. I love the city when it's quite but not to much, i love the color of the sky in the afternoon, i love the Hej of the bus driver every time i get on the bus, the fika breaks, the student friendly environment, the kindness of the people, the singing Swedish melody when they talk to each other.
Yeah, Swedish people are kind and nice. I love them. They could look shy but i rarely see a Swede that don't openly smile to me when we start talking or don't try to help when you look like having troubles, also the most stupid one. They have dinner with open windows, because they don't have fear that the neighbor look to them or try to do the businesses... i love Swedish attitude and i love their culture.
I do not regret anything, for the second time in my life after the polish experience (yeah, i had been living in Cracow for more than one year). That's what i needed, i think.
Sometimes you obtain what you want without knowing what you really want.
Because, yeah, of course my goal was to study in Sweden and i wanted to get in contact with Scandinavian culture but i didn't really know what to expect but i think it is overcoming my expectations.
The only problem is, as Abba teach, money, money, money. Sweden is expensive for a medium class Italian like me and i am really a person emotionally attached to money. So, when i start to calculate how much i spended or how much i am going to spend here i do not really like it, and i do not really know if the money that i earned in Poland is going to be really enough in order to support my all study period of 2 years. I made a lot of sacrifices in order to have as much money as i could and now to see that is not enough is not a good feeling. After almost 2 years in which i didn't ask my parents anything, in which i was able to provide for myself everything it is not a good feeling. I know my parents are totally okay with that, they love me, and they would give me all their savings, how cares!
They were prepare to pay for me everything, so you can imagine but I don't want to.
I though about looking for a part time job but here it is practically impossible to find a job without knowing the language, so it is not a possible solution for now, unfortunately.
We will see, sometimes i just foresee too much and at the end it is not necessary and I also think that how much i am going to spend doesn't have to be a metric in order to calculate my success in this pattern. I'm learning a lot, i'm happy here and i'm improving myself and this is what matters.
So, because the first month is gone I would like to set new goals:
1. Start to seriously learn Swedish. In the next days i will have to the office for enrol myself for the SFI, a free swedish course offered by the kommun.
2. Try to foresee less. I will try in the next month to be more "daily person". It's years i'm trying, i hope it's the right time.
3. To partecipate more to the activities around the city and the one organized by the university. A lot I have been missing because I'm a lazy person, and with that i mean that basically I  like to lay in the bed during the weekend. There is the craft evening , the language café, the pub events, the waffle friday... and I never take part in this events.
4. To celebrate a nice birthday. The 27th is my birthday and few days ago i didn't really want to celebrate it because i live far from the center and even more far from the campus where everybody that i know lives and i do not have my place to host them. But thanks to the really nice girls I met in the university and their enthusiasm, i think I will organize a massive italian dinner for everybody in their common kitchen. I hope to do my best and represent Italy in the best way!
So, that is for this time. Outside it's heavily raining (it's two days that the weather is shitty) so i will take the chance to start my 1° goals of the month.
I hope you like it. If yes, i let you know you can subscribe to the blog.
See you soon!

mercoledì 21 settembre 2016

1 mese in Svezia: lago Värner + LOST in¨Ikea!


E' già passato un mese da quel 21 Agosto in cui sono arrivata spersa alla stazione di Karlstad (Svezia), senza bene dove andare e competamente sfatta dalle 10 ore di attraversata tra aereo e bus con l'ansia costante di non sapere dove andare, di sbagliare o perdere qualcosa.
Insomma, sentimenti che tutti proviamo quando si tratta di lasciare l'Italia che sia per un viaggio o per un trasferimento definitivo.
Personalmente se quella sera non fosse stato per la ragazza bulgara che mi ha offerto ospitalità tramite Couchsurfing mi sarei buttata a terra a dormire vicino al barbone di turno.
Oggi, dopo la solita buona dose di ore passate all'università, avevo intenzione di unirmi al Language Café per praticare il mio svedese, che porello lui... se la potrebbe cavare meglio!
Però è successa la cosa più strana del mondo. Sono partita in ritardo e ho perso l'autobus che dall'università porta in centro e la mia poca buona volontà nel voler aiutare il mio svedese si è accasciata al suolo in maniera teatrale che manco le attrici cagne di Occhi del Cuore (viva Boris).
A quel punto ho detto tra me: perché non prendo l'occasione per completare la lista delle "cose da fare assolutamente a Karlstad"?
1. Vedere il Lago Värnen. Qualcuno che segue i miei post sa che Värnen è il lago più grande della Svezia, nonché la principale attrazione della cittadina in cui vivo.
2. Perdersi all'IKEA!!



Beh, l'Ikea svedese in Svezia vuoi non andarla a vedere? Santissimi lumi!
Spoilerone: è uguale identica a quella che c'è in Italia, sorry.
Inoltre a fine mese dovrò trasferirmi nella stanza al campus e NON è arredata e volevo vedere quanto mi costerà metterci un letto, una sedia ed una scrivania da quattro citti.
Ikea e Värnen sono a tre fermate di distanza o poco più quindi era fattibile in un paio d'ore.
Il lago è stata una sorpresa. Il bus c'ha lasciato all'interno di un camping e a due minuti di camminata si arriva alla riva. Devo dire che quella sponda del lago, anche se non ho visto le altre, è meravigliosa. Ovviamente di mercoledì a fine estate non c'era un'anima, solo due svedesi che abitavano in una casa accanto al lago e che a 15° si prendevano il "sole" in costume, accanto ad una piscina.... ps. ma c'hai il lago e ti metti con le spalle verso il lago accanto ad una piscina.... in costume.... con 15°C col sole che a mala pena riesce a penetrare le nuvole? Amo gli svedesi.
Un posto meraviglioso e magicamente deserto. Solo questi due e alcune anatre che ho disturbato su di un ponticello.
Le foto del lago le inserirò tutte in un post, ma qua ve ne lascio comunque qualcuna (compresa quella che ho messo come copertina).





Disgraziatamente non avevo macchina fotografica con me ma ho compensato con il mio ma fantaboloso Windows Phone, che avrà tanti difetti ma le foto se c'è una buona luce gli riescono piuttosto bene (l'unica ragione insieme alla resistenza che mi fa desistere dal buttato giù dal balcone).
Insomma, dopo questo giretto, l'Ikea era a due fermate di distanza e sono andata a fare un giro esplorativo. Non ho trovato il dannato shortcut per evitare la zona espositiva, il che mi ha fatto perdere mille mila ore di tempo... pero' ero così felice di essere in un posto familiare (pensa te!) che per stavolta non mi son arrabbiata. Insomma, miracolo dei miracoli sono riuscita a non comprare niente. Credo sia la prima volta che vado all'Ikea ed evito di comprare qualcosa... ero tentata da alcuni prodotti alla bottega svedese ma alla fine mi son detta "piglia sto autobus e tornatene a casa".
E niente, amici, questa è stata la mia giornata celebrativa del primo mese in quel di Karlstad! :)
Hej då! (arrivederci)




sabato 10 settembre 2016

Ancora 20 giorni e poi... CAMPUS!

Come state, amici miei? Spero tutto vada per il meglio.
Il weekend è arrivato ancora una volta a darci un po' di respiro dalla nostra vita indaffarata.
Per me, che convivo con due signori svedesi, ha significato "casa tutta per me" in quanto loro sono andati ad Oslo da un parente e per due giorni potrò fare la padrona di casa. Signori e signore, siete tutti invitati. Ovviamente scherzo: niente toga party in casa loro però un po' di "solitudine" ogni tanto mi ci vuole.
Per chi non mi conoscesse spiego meglio: mi chiamo Francesca e  sono arrivata in Svezia per ragioni di studio il 21 di Agosto. Attualmente sono ospite (pagando) a casa di due signori svedesi perché nel campus fino ad ottobre non c'era neanche una stanza disponibile. Guardate i post più vecchi se siete interessati a saperne di più della mia vita.
E' da poco che sto in Svezia (ebbene sì) ma mi trovo molto bene da questi signori e la città, Karlstad, è molto verde e soleggiata.
Mi sto affezionando a loro, perché sono discreti, molto molto gentili e premurosi.
All'inizio volevo disperatamente il campus, che è molto vicino all'Università, mentre questa casa è a 20 minuti di autobus nonostante la città sia abbastanza piccola ed ero, in primis, assolutamente riluttante all'idea di vivere con dei signori di cinquant'anni. Credo qualcuno mi puo' capire.
Pero' pian piano col tempo ho iniziato a cambiare idea... e ieri sera l'ho cambiata del tutto! Alé!
Infatti ho avuto la bella idea di non andare in centro con i miei colleghi di università ma partecipare ad un party al campus, per la prima volta da quando sono arrivata.
IL DELIRIO. C'erano almeno tre party in tre diversi palazzi con musica a tutto volume e la gente (il 99%) completamente ubriaca.
Tanto che sono arrivati i tipi della sicurezza dicendo che avevamo ricevuto una segnalazione perché la musica era troppo alta. La cosa bella è che il campus l'han fatto praticamente in mezzo alla foresta apposta per evitare situazioni del genere...
Una ragazza che conosco mi ha confermato che c'è almeno un party ogni sera.
Il quartiere in cui vivo ora è residenziale (stragrande maggioranza famiglie con figlioletti) quindi praticamente non senti manco le foglie che si muovono, al massimo qualche bambino che urla correndo. E la pace che c'è, con la foresta a due passi, mi piace molto.
Io credo forse che sia una delle cose che apprezzo di più di questa città: la tranquillità che si respira.... anche nel centro cittadino.
Quando andrò nel campus invece mi dovrò fare delle belle serate a tunz tunz tunz para tunz quando il giorno dopo mi dovrò svegliare alle 7.
Sinceramente non sono mai stata in un vero e proprio campus (in Italia non si usa) quindi ora che ci penso forse non mi attira così tanto.
Ma ormai è andata e comunque non sarei potuta stare più di tanto con loro.
Forse sto solo invecchiando e diventando come mia nonna che si lamentava sempre... vedremo.
In the meanwhile mi godo questa casettina sola solettina, e non voglio pensare troppo al futuro.
Al tunz tunz avrò ancora tempo.
Buon sabato a tutti!

giovedì 8 settembre 2016

Karlstad (Svezia) raccontata tramite le mie foto

Eccomi nuovamente qua! 
Come promesso ecco le foto che ho fatto di Karlstad, la cittadina svedese in cui vivo, in un pomeriggio di libertà dall'università!
Attaccato alla casa in cui mi stanno ospitando dei signori svedesi c'è un bosco enorme. 
Praticamente in un minuto a piedi pare di entrare dentro ad un documentario sull'ambiente.
E' incredibile il verde che ricopre la Svezia. Basta fare due passi (a meno che non si abiti nella Piazza principale - Stora Torget - che si ha una foresta a portata di mano).
E' una cosa meravigliosa e che amo. Dopo aver passato un anno a Cracovia, una delle città più inquinate d'Europa, è (devo ammetterlo) un sollievo poter respirare un'aria intrisa di natura e poter ammirare così tanto verde.
Quindi per prima cosa ho deciso di andare a fare due foto nel bosco.
Alcune foto sono di "bassa" qualità perché scattate con il cellulare.

Il palazzo sulla destra è dove abito io e proprio a fianco c'è il bosco.





Vicino a dove abito, nella strada verso la fermata dell'autobus, c'è un parchetto per bambini e ci sono molte pietre colorate. Non è una attrazione (ovvio), ma mi piacciono un sacco.
Vista appena si esce dal bosco. Subito iniziano le case.
Dopo il bosco, ho deciso di spostarmi altrove, nel centro.
Vista sul fiume, vicino alla statua.
Sola, la "paladina della città". La statua si trova nel centro cittadino.

Statua nella piazza centrale.
Karlstad, come ho detto nel post introduttivo, è famosa per avere il più lungo ponte di roccia della Svezia. Grande attrazione della città, tanto che c'ho trovato due turisti cinesi/giapponesi/boh nelle vicinanze. Karlstad è una sorta di Venezia.. oddio, non è sulle palafitte però ha molti canali, fiumicini, fiumi, laghi, laghetti, lagoni... il blu ed il verde la fanno da padrona. Quindi mi sono affiancata al fiume e poi e ho fatto tutta la strada fino al ponte.



Anatre che si fanno gli affaracci loro.

Finalmente il ponte! (sulla destra)



La cosa che mi ha stupito è che è vietato il transito a pedoni o biciclette, ma sopra ci passano tranquillamente gli autobus. Una scelta che non ho capito per un'attrazione turistica.


Alcune sono semplicemente "artistiche" (esagerazione), ma mi faceva piacere condividerle con voi perché comunque danno l'idea di quanto sia pacifica e semplice nella sua bellezza questa cittadina.


I miei primi venti giorni in Svezia


Ciao a tutti, ragazzi!
Come va, tutto bene? Ormai è un mese che sono arrivata a Karlstad, Svezia, Scandinavia (per essere precisi Fenno-Scandinavia). Qua l'estate (se così possiamo chiamarla) pare reggere con temperature sui 20° C verso mezzogiorno, che non credo sia male. Ovvio, a voi puo' non sembrar tanto pero' vi assicuro che è buono. Non si suda come dei cani, ma si sta bene, devo dire. Certo, i 20° C si raggiungono nelle giornate belle, col sole. Basta una nuvola di troppo e un po' di vento che senti immediatamente freddo. Miracolo che ancora non abbia preso l'influenza.
Un giorno senza sole puo' portare le temperature in picchiata, verso i 13/5°C, con un 5/6°C notturno. Grazie al cielo Karlstad è indicata nelle guide turistiche come una delle città più soleggiate della Svezia, e sembra effettivamente vero dato che i giorni di sole per ora sono stati decisamente superiori a quelli di brutto tempo.
Una caratteristica tutta svedese è il "tempo ballerino": un minuto prima pioggia, un minuto e dieci secondi dopo sole che pare di stare ad Ischia. Proprio oggi mi ero svegliata con un bel tempo soleggiato ed ora invece il cielo è coperto di nuvole che sembrano dire "non vogliamo far piovere, solo rovinarti la giornata!".
Ebbene si, perché oggi - dato che non ho lezioni - volevo andare al Lago Värnen, il più grande della Svezia, nonché una delle principali attrazioni e vanti della città e che - mortacci mia - ancora non sono riuscita a vedere. E' un po' distante dal centro e tra assignement e lezioni non sono riuscita ancora ad andarci. Ho iniziato a dirlo in giro e la gente ha iniziato a guardarmi tipo "ma stai bene?". Quindi dovrò colmare questa mia "lacuna" al più presto!
In questi giorni, in compenso, sono successe molte cose: ho dedicato un intero pomeriggio alla scoperta della città (finalmente) e ho fatto le foto che tanto volevo e che presto postero' e  la scorsa domenica sono andata al Moose Park (Parco degli Alci) grazie ad un viaggio organizzato dall'associazione studentesca. Dato che sarò libera fino lunedì postero' due o tre post dedicati a questi avvenimenti.
L'università procede bene: come avevo intuito dall'inizio le lezioni sono poche (rispetto all'Italia dove a Pisa facevo 6/7 ore di lezioni al giorno)... a volte tornavo a casa in treno alle 9 di sera.
Qua c'è molto lavoro individuale come vi ho già detto, e anche di gruppo.
Questi ultimi giorni li ho completamente dedicati all'assignment di gruppo. E' stata una sfida per me, dato che io a Pisa non sapevo neanche cosa voleva dire "lavoro di gruppo". Tanto che quando ho fatto l'anno scorso i colloqui per il lavoro e mi chiedevano "Per questa posizione è richiesto lavoro di gruppo. Hai esperienza? Come collaboravi con i tuoi compagni, quali sono stati i tuoi principali meriti?" ed io iniziavo sistematicamente ad inventarmi cose, perché all'università vigeva il "chi fa da sé fa per tre".
L'Università di Pisa aveva e ha tanti meriti, ma quello dello sviluppo del lavoro di gruppo non era uno di quelli, sfortuna vuole.
Come ho detto, è stato impegnativo. Sono una che non è proprio fatta per i lavori di gruppo, forse perché sono sempre stata abituata a far tutto da me e fare come lo voglio io.
Nel gruppo siamo una italiana, una vietnamita ed un libanese. Il trio perfetto. Le differenze culturali c'erano e rimangono però ce l'abbiamo fatta insieme e alla fine la mini ricerca è (credo, c è da aspettare il prof) più che discreta.
Sono dei ragazzi molto svegli e simpatici, e sono contenta (nonostante le divergenze) di poter essermi confrontata con loro.
Gli assignment saranno 4, uno più difficile dell'altro ("più strumenti avete, più dovreste essere in grado di fare un lavoro completo, più simile ad una vera dissertation" ha detto il prof); saranno tutti in gruppo ed insieme valgono 40 punti sui 100 finali per il voto.
In attesa dei risultati e della nuova parte del corso di lunedì studierò e mi rilasserò, e cerchero' di essere più presente nel blog.
Un abbraccio a tutti!
Franci


mercoledì 31 agosto 2016

Sistema universitario svedese vs. italiano

E' iniziata l'università in Svezia.
Si, il 29 di Settembre a Karlstad l'università ha ricominciato a pieno regime con tutti i corsi relativi e quant'altro (per la felicità di Erasmus e studenti internazionali, abituati a ben altro). Qua infatti l'università parte molto prima che da noi, ma a ciò non corrisponde più pausa di Natale. Anzi...
E ciò che sta succedendo a Karlstad sta succedendo anche nelle altre parti della Svezia dove le università iniziano a ingranare nuovamente dopo la pausa estiva.
 Fin dall'inizio ho visto molte differenze tra qua e l'Italia che vorrei condividere con voi.
1. Voti. In Italia siamo passibili (noi studenti) di ben 30 sfumature di valutazione diverse. In Svezia solo tre: Non Superato, Superato, Superato con lode (Passed with distinction). Ebbene si, la gamma dei colori della disperazione studentesca si riduce. Il che per noi è una cosa fuori dal pianeta terra: già il sistema delle lettere americano in tv ci suona strano figurati ad averne solo tre.
Che scandalo, né? Beh, nonostante trenta sfumature di voto i nostri cari insegnanti certe volte ancora non riescono a dare il voto giusto (sia in positivo che in negativo). A voi l'ardua sentenza.
2. Studentkår. L'associazione studentesca è importantissima in Svezia, molto più che in Italia. Diciamo che si avvicina un po' al modello americano. Personalmente nella mia università italiana c'erano diverse associazioni ma avevano poco potere ed erano relativamente attive (praticamente le sentivi solo quando bisognava fare le votazioni, e - ad ammissione di molti colleghi - non sapendo chi fossero questi tizi - andavano a logo o a chi offriva da mangiare). Certo è che l'unione studentesca generalmente non riceve un euro dagli studenti in Italia, mentre qua c'è una quota di iscrizione (a Karlstad sono sui 25 euro all'anno): ti assicuri assistenza da parte loro in caso di valutazione ingiusta o problemi nello studio, sconti sui corsi sportivi dell'università, sui trasporti e sugli eventi che organizzano tramite partnership (che non sono pochi). Oltre a tanto altro che non vi sto elencare, tra cui c'è anche lo sconto sulle lenti a contatto. Insomma, quei 25 euro alla fine dell'anno ti ritornano indietro.
3. Lezioni. In Italia molti siamo abituati ad avere ore, ore ed ore di lezione. Alla fine della giornata se qualcuno ti mostra ancora una slide ti viene da rigettare la cena. Beh, in Svezia un'ora e mezza al giorno (max tre, diciamo) e poi tutti a casa. Ci sono addirittura due o tre giorni che passano senza che devi andare all'università (e non conto sabato e domenica). Un paradiso? Io non credo. Perché succede cio'? Lo capirete tramite gli altri punti.
5) Valutazione continua. Si, in Italia arrivi, stai lì nel tuo banchetto in fondo, senti la pappardella e puoi anche sbattertene altamente tanto tra tre quattro mesi ce lo/la avro' davanti il/la prof. Che mi frega? Beh, se venite in Svezia SCORDATEVELO. Il prof non è un "rompi-pizza", ma ogni settimana vi darà un compito a casa da fare e presentare davanti alla classe, che poi dovrete consegnare a lui e vi darà un voto che conterà sul voto finale dell'esame (a me un 40%). La conoscenza di base la danno (a livello Master) già per scontata. Tu hai studiato, punto. Non vogliono valutare quello, vogliono valutare la tua capacità di utilizzare le informazioni che hai acquisito. Ed ogni assignment è tipo una mini tesi. Loro ti danno un argomento, tu devi scegliere un esempio e sviscerarlo.
6) Lavoro di gruppo. Gli svedesi amano i lavori di gruppo. Quegli assignment nel mio caso sono tutti di gruppo. 2/3 persone si mettono insieme ad un tavolo e creano insieme con le loro conoscenze una mini tesi di 2500 parole. I gruppi nel mio caso rimarranno fissi fino a fine corso. E il prof ad ogni assignment darà una valutazione complessiva che varrà per tutti e tre e che influenzerà al 40% il nostro risultato finale. Quindi sai che il tuo destino è in mani altrui, e di certo se l'altra persona fa una cosa sbagliata o per te scorretta non esiti di certo a dirlo. Questo incoraggia (o forza, come dir si voglia) lo scambio di idee e aiuta molto le persone che generalmente sono parte passiva a diventare attiva. Scopiazzare? Beh, non ne vale la pena. Il prof controlla internet, e se vi becca, beh, avete fatto i furbi durante un compito che faceva parte integrante del vostro esame. Una commissione deciderà sul vostro destino.
7) Un corso alla volta. In Svezia generalmente anche se si hanno tre o quattro corsi, essi si susseguono nel tempo, raramente vengono tenuti insieme. Questo aiuta a focalizzarsi sulla materia e a ragionare solo su di essa, evitando confusione e disorientamento. Lo dico perché per me è stato così. Quando provi a fare matematica e scienze della terra alle superiori è vero che aiuti la tua capacità di essere multi-tasking ma per me era davvero una cosa che mi mandava il cervello in pappa. Cosa che all'università ho continuato un po' a patire. Svezia? Un corso, esame, altro corso, altro esame e via così. Fino alla fine del semestre.
8) Tanto lavoro individuale. Sembra che si ha tantissimo tempo libero dalle lezione ma così non è perché il lavoro che non fa il professore in classe te lo devi fare tutto da solo e in più hai le mini tesi da scrivere con gli altri ogni settimana poco più. Nel mio caso il docente non ha neanche un orario di ricevimento. Gliel'ho chiesto e lui mi ha risposto della serie: se devi fare delle domande falle a lezione, bitch. Il professore spiega "a grandi linee" il capitolo andando sui concetti più importanti tramite un power point che serve da mappa concettuale e poi te lo devi leggere da solo sti benedetti concetti e tutto fa riferimento al libro di testo. Il professore spende molto tempo a spiegare come studiare, come scrivere un testo (quello dell'esame e quello dei vari esami a casa)... insomma cose tecniche. Lui ti da le conoscenze di base e gli strumenti, poi sta a te svilupparle, possibilmente passando l'esame. E gli assignment non li riesci a far bene se non studi, bene, se non hai padronanza dei concetti, quindi sei in una situazione non molto piacevole e allora neanche per gli altri tuoi compagni di gruppo. Il che creerà una situazione di tensione fino alla fine del semestre, che magari uno si vuole evitare. Sentirsi responsabili di non aver dato il meglio e di aver rovinato il voto agli altri, a meno che non sei proprio un carciofo, ti fa stare male. Quindi la situazione che si vuole incoraggiare è quella di fare in modo che tutti diano il meglio di sé.
9) Aiuto agli studenti. Al di là dello studio l'università si pone come un Mondo che gira tutto intorno a te, come qualche compagnia telefonica o banca italiana. Offre servizi di ascolto da parte di uno psicologo, offre consulenti per la propria carriera, organizza eventi come corsi di ballo o giochi all'aperto (c'è un ufficio che si occupa solo degli studenti non svedesi), offre una chiesa con un prete aperto a tutte le religioni (sono protestanti, luterani per la precisione e vi racconto pure che il prete che abbiano all'università una volta ha organizzato un Kristi Rave e con questo credo di aver detto tutto), giornate LGBT (tra poco avremo anche un festival organizzato dal comune proprio per incoraggiare la libertà sessuale). Cercano di portare gli studenti a conoscersi e a condividere in tutti i modi possibili. Pensate che l'ufficio internazionale ha organizzato una giornata in un Moose Park, un parco naturale dove vivono gli alci dove sarà possibile incontrarli, dar loro da mangiare ed accarezzarli. So che molti animalisti si indigneranno ma è un occasione d'oro per un internazionale che viene dalla Terronia d'Europa (e lo dice senza vergogna) e io non l'ho potuta non cogliere. Quindi anche i più timidi avranno più di una occasione di farsi avanti tramite questi eventi. E io sono una timida cronica, quindi...
Ragassi belli, questo è il riassunto delle mie prime impressioni e ho cercato di puntare sugli aspetti che mettono in risalto la differenza tra Svezia ed Italia. Credo che il loro modello istruttivo sia molto basato sul fare individuale e di gruppo, dando per scontate le conoscenze e puntando a livello di ragionamento, che poi sarà molto utilesul mercato del lavoro. E' vero che io frequento un Master (che equivale alla Magistrale italiana, non fatevi ingannare dal nome) pero' ho notato che a tutti i livelli, anche a detta di conoscenti, cercano molto di metterti in una posizione che ti renderà poi capace di affrontare, tramite le skills che aquisisci, la vita lavorativa.
Detto ciò, vi ses! Ci vediamo!

lunedì 29 agosto 2016

First day at University + Skatteverket

Hello, it's me... again!
Today it was my first real day in the university. Also if the lessons start tomorrow morning, today there was the introduction meeting at the master/bachelor's programmes.
Unfortunately i would loved to make some nice photos around the city but the weather wasn't really good. Just 12°C degrees and rain (wasn't really heavy but the little one that put your never under pressure). And obviously I've risked to be late, so i've forgotten the umbrella in my room and i've choosen the wrong pair of shoes, so my feet had been wet for almost 4-5 hours. Yeah, and now i'm feeling sick (what a surprise!). Sometimes it seems like i'm looking for it, but it's not true, i swear.
The university was overcrowded, and full of life. I've loved it!
We have met with the professor and the career conselour. We are not going to have a lot of lessons. In Italy you have 6-7 hours per day, but here just 1 and an half, sometimes 3 hours max. I'ts mostly individual studying. And i'm going to be confused, i'm sure about that: i was so used to spend such a long time in the classes that now after one hour and an half I will say to myself "and now what i have to do?". Study, com'on. I will need to stay focused, if not i'm going to waste a lot of free time in doing other things.
I've just to get used to it. It's not going to be impossible.
After the introduction i had been trying to get the university card or al least register myself to the student union but there were crazy queue, so i gave up.
So, why not to try to get the personummer?
If you don't know personnumer it's really important in Sweden. You regolarize your "position", also because without it you can't do anything, litterally. It's really important and because i'm going to stay two years for studying reasons i have the right to receive it. I was a little waiting because with the refugee's issue they are constantly changing the rules and you never know what it's going on.
In order to ask for it you have to go to Skatteverket (Tax Office). There is also one in every city. Maybe i was lucky but there wasn't a really long queue. After 10 minutes it was my turn. They were really nice to me, and after 15 minutes they told me i was going to gain the personnumer and they are going to send to my address within 6-8 weeks.
I'm hearing all the time people complain about how is hard to have it, but hopefully it's not going to be problem for me. And you don't know how i'm happy.
So, I returned home, i finally wore dry shoes and i relaxed myself a little bit.
I'm really excited about tomorrow, can't wait to start, even being sick.
So, let's pray for good weather and i hope to be able to post nice pics of this lovely city.
Vi ses! See you!

domenica 28 agosto 2016

Why I decided to move to Sweden

It's a question everybody is asking me, so i think it's time to answer.
I have been always interested in the economic aspect of life and few years ago i was starting to ask myself why Nordic Countries are such a model for us that we are never able to reach (i'm Italian). Sweden (together with other countries in Scandinavia) is lacking a little bit in natural resources (the weather makes impossible to pursue a good agricultural economy, and Sweden has to import a lot of what we find in the supermarkets). So, what make a such small and big country at the same time (really huge territory but just 9 milion inhabitants) growing so well, why they have a really good country when it comes to Human Developement Index, one of the highest in the worlds (Norway and Denmark are champions in that), how they reacted so well to the financial crisis of 2008. I'm italian and, as most of you know, and i'm really disappointed by my country. And it seems to me our model is totally wrong, it's not working. Regarding everything: from immigrants to corruption and so on and so forth.
I had been living in Italy for most of my life and i wanted to move to Sweden in order to start my master degree there, but i was late with my studies and i didn't have really the chance to try it.
Also because my mood was like "could i do that?", "maybe it's not my thing to go abroad". I thought i wasn't enough strong, you know what i mean. And suddenly a really big chance occured to me and it's name is Erasmus Traineeship. It's a post-degree program that most of you know, i'm quite sure of that. So, i told myself: i want to test myself. So, let's start with a short period, and see what come out of. So, after few weeks, life decided for me: it was going to be Poland for two months. No other options.
At the beginning i was (i don't hide it under the bed) a little bit disappointed: you know, i applied for Germany, England, Spain but at the end it was "just" Poland. In Italy we haven't really good opinion about this country. Neither god nor bad. My friends were telling me "oh, wtf are you doing?" "my god, keep attention, it could be dangerous". Really. They were ignorant, as mush as I was.
So, i moved to Poland, Cracow. And - wait for it - i totally fell in love with this wonderful, extraordinary city. I can say without hesitation it was the best period of my entire life. And i was feeling good there, far away from my mother country. And i felt really bad because i was expecting something totally different, and... "Italy is my country, and i don't want to stay there, i'm a piece of s**t". But it's the truth, nothing more. So, i thought that maybe i could find my way in the world, that it's not so impossible to leave for a long time abroad, that i can do that. So, i gave up about the idea to continue my studies in Italy and i looked for a job, and i found it without really big problems (thousand of international corporations). And i had been there for one entire year, without going home that much (in total just 2 weeks). So, why not Sweden?


I really loved Cracow but the wages to be honest for italians are so low that doesn't make possible to save enough money for italian cost of living. So, i decided to apply for Sweden and Karlstad, this small city in the South (other italians are going to laugh at me, i know it guys), is going to be my home for the next two years. So, that's pretty much my story. If someone needs to talk about moving abroad or needs info about Sweden don't be afraid to contact me.
So, stay awesome bros, as PewDiePie, the Swedish Youtuber, says all the time.

sabato 27 agosto 2016

Karlstad, una solare cittadina svedese

Alcuni tramite messaggio privato mi hanno chiesto di descrivere la città in cui mi sono trasferita.
Karlstad è una cittadina sui novantamila abitanti, situata nel sud della Svezia, come potete vedere dalla cartina.


Cosa la rende unica? Una delle cose, come indica la mappa, è la location.
250 km circa da Stoccolma, Oslo e Göteborg. Manca solo Copenhagen ma mi sembra che comunque il bilancio sia positivo. La sua posizione la pone come nel mezzo di una area strategica ed interessante. Come se non bastasse è circondata dall'acqua (cartina sotto).


E non acqua qualunque: è bagnata dal Lago Värnen, il più grande lago svedese e il terzo europeo, e dal fiume Klarälven che è invece il più lungo di tutta la Scandinavia.
Nonostante sia "solo" 19° nell'elenco delle più grandi città svedesi, riesce ad avere una università (Karlstads Univesitet) che conta ben 16'000 studenti e in cui da Lunedì iniziero' a studiare.
Un altro aspetto che voglio raccontarvi e che mi ha sempre fatto morire dal ridere, ma in maniera positiva è il simbolo di questa città: un sole.


Beh, si, un sole un po' puccioso... forse troppo. Ma l'intento, come ci hanno raccontato prontamente alcuni cittadini, era quello di discostarsi dal solito stemma pomposo con aquile, corone o altro e perciò hanno deciso di chiamare un noto disegnatore di libri per bambini e creare questo simpatico logo, che si puo' vedere dovunque in città.
Le ragioni che hanno spinto il comune a scegliere un sole come simbolo (in una città svedese, a cui notoriamente si associa la neve ed il gelo) è stata la fama di essere una delle più soleggiate città dell'intera nazione, ma anche grazie alla storia famosa di Sola i Karlstad (Il Sole a Karlstad).
Eva Lisa Holtz era una cameriera, famosa in città per il suo approccio amichevole e solare con i propri clienti, tanto che le persone vi si affezionarono ed iniziarono a chiamarla dolcemente "Sola", Sole in italiano. E Karlstad ha usato il sole anche per prendere Eva come un esempio dell'attitudine sociale e solare verso chi arriva in città.
A Sola hanno dedicato anche una statua nel centro cittadino:


Credo che come descrizione generale possa bastare. Per qualunque domanda su curiosità o altro sulla Svezia non esitate a contattarmi!

giovedì 25 agosto 2016

Arrivo a Karlstad

Cari amici,
finalmente sono arrivata in Svezia!
Tutto è andato esattamente come poteva (o doveva, dipende dai punti di vista) andare. Il viaggio di andata verso Milano in macchina non ha riservato sorprese nonostante il bollino rosso del contro-esodo (era domenica 21), e l'aereo è partito in perfetto orario ed è persino arrivato in anticipo all'aeroporto di Göteborg Landvetter. 
Essendo il secondo aeroporto più grande della Svezia c'è voluto un po' per le valigie; quindi attenti per i biglietti dei treni o degli autobus che comprate, perché quelli dei treni hanno giorno, ora e destinazione/partenza indicata e c'è l'opzione, quella più economica di prenderli senza possibilità di rimborso. Lasciate sempre ampio spazio tra l'arrivo e gli spostamenti, non si sa mai. E dato che i treni in Svezia non sono così economici l'attenzione dovrebbe essere doppia.
C'è un aspetto importante di cui dovete tenere conto prima di andare in Svezia:
il metodo più semplice e conveniente per cambiare euro in corone è rivolgersi a Forex Bank. In Polonia ero abituata a vari kantor, piccoli negozietti dove si puo' cambiare quanto si vuole senza commissioni ed ognuno se la gestiva indipendentemente (quindi con un po' di esperienza si poteva arrivare a trovare kantor che avevano tassi molto vicini a quelli ufficiali). In questo caso no, ci sono poche alternative e la più conveniente è proprio Forex. E quindi state molto attenti a quanto chiede la vostra banca per i pagamenti con carta in valuta estere, e poi una volta là valutare. Ma quello che vi consiglio a prescindere, e vale nella gran parte dei casi, è di usare la carta quando potete. Ovviamente una parte di contanti dietro nel portafoglio bisogna avercela sempre, in quanto perdere o lasciare involontariamente la carta di credito non è così impossibile come sembra, con tutti gli spostamenti che dovete fare e la fretta.
Detto ciò, una volta a Landvetter che vogliate stare a Göteborg o dobbiate muovervi ad una altra destinazione non importa: prendete un autobus/bus verso il centro città.
Ci sono due compagnie principali che troverete per i bus (Swebus e Flygbussarna). La prima fornisce generalmente viaggi in tutta Svezia, una sorta di Megabus; la seconda è specializzata solo nei trasporti aeroportuali. Io ho scelto Flygbussarna e ho pagato 95 SEK (9,5 circa euro). Ed era valido per tre mesi dal momento in cui l'ho fatto e da/per l'aeroporto. Ed hanno bus ogni 15 circa e wi-fi a bordo.
Arrivati al Terminal Nils Ericson (la stazione dei treni), per potervi spostare ad una altra località ci sono gli autobus od i treni, la cui stazione è situata proprio a fianco di quella degli autobus, quindi non vi potete sbagliare. Attenzione pero' a due aspetti:
1. Prendere in anticipo il biglietto del treno in quanto spendete parecchio meno, e fare sempre l'opzione con rischedulo o rimborso perché se no la puntualità svedese potrebbe ritorcervisi contro. Costa di più di quella base ma ne vale la pena.
Io ho preso il biglietto direttamente alla macchinetta, senza possibilità di rischedulare tanto ero lì.
2. In Stazione ho fatto una fatica tremenda nel cercare il tabellone dettagliato dei treni che partono e arrivano (dove vanno e dove si fermano). Io non sono riuscita a trovarlo, mi sono fermata solo a quello generale. Quindi state attenti prima di partire, fate qualche ricerca su internet. E inoltre attenzione a ciò: le comunicazioni generalmente sono in svedese ed inglese (perfect) ma quando hanno spostato il mi treno dal binario 3 al 4 in inglese nessuno me lo ha comunicato, quindi date un occhio al tabellone della piattaforma.
Detto ciò, sono arrivata alle 21.46 a Karlstad e una gentilissima ragazza bulgara mi è venuta a prendere alla stazione e abbiamo parlottato un po' prima di andare a letto, il che significa che mi ha dato dritte molto molto interessanti su questo paese che condividero' con voi appena ho un po' di tempo.
Il giorno successivo il tempo era buono, abbiamo deciso di fare un giretto in centro e rilassarci: la città conta 80mila anime, quindi il centro è molto piccolo ma adorabile.
Credo che Karlstad sia proprio la tipica cittadina svedese e sono molto felice di esservi arrivata.
Nel prossimo post vi racconterò di più.
Un abbraccio,
Fra

martedì 23 agosto 2016

Partenza per la Svezia

Oggi e' il gran giorno. Finalmente dopo un anno e più di attesa riuscirò a coronare quello che non è un sogno ma posso tranquillamente considerare una ambizione coronata: studiare in inglese ciò che mi piace all'esterno, in una delle nazioni che più mi affascinano, la Svezia.
Ancora non riesco a credere di avercela fatta, devo essere sincera. Sono molto contenta e c'è una ragione: prima d'ora sfortunatamente la maggioranza di ciò che è successo nella mia vita è stata o una scelta quasi obbligata o un percorso non aspettato (come il mio anno in Polonia), ma in questo caso le strade che potevo percorrere erano una ventina e una buona parte più facile da percorrere, e non posso di certo lamentarmi del risultato che sono riuscita ad ottenere a seguito dei miei sforzi. Questo non mi rende di certo speciale, ma sicuramente ciò mi dà una sicurezza psicologica che credo mi sarà molto utile quando poi affronterò in futuro momenti delicati nella mia vita.
La mia amata Ryanair mi dà la possibilità di partire da Orio al Serio ed arrivare in quel di Goteborg Landvetter. Da lì strada non troppo complicata: autobus fino alla stazione dei treni, da lì posso prendere il treno per Karlstad. Arriverò molto tardi ma grazie a Couchsurfing sono riuscita a trovare una ragazza bulgara che mi molto gentilmente mi ospiterà. Per gli ostelli era difficile: la reception chiudeva molto presto, ed era impossibile poter fare il check-in in tarda serata, e l'opzione hotel sinceramente era troppo dispendiosa (ho visto del 100/120 a notte come se piovesse). Spero tutto vada per il meglio. Sono “agitata”, ma di quell'agitazione buona, che fa bene prima di una nuova avventura come quella che sto per vivere. L'aereo mi aspetta, vediamo cosa succede!
Questi giorni saranno difficili, entro tre/quattro giorni pero' potro' aggiornarvi sulla situazione direttamente là, raccontandovi le prime impressioni.
Fra