sabato 10 settembre 2016

Un giornata con gli Alci, i Re della Foresta

Come vi ho raccontato, domenica scorsa ho avuto la fortuna di prendere parte ad una "spedizione" studentesca per il Moose Park, il Parco degli Alci, che si trova 'vicino' a Karlstad (un'oretta e mezza in corriera). Diciamo che qua le distanze sono relative, dato che la Svezia è in quanto a territorio è decisamente più estesa dell'Italia, nonostante abbia 1/6 della nostra popolazione (densità abitativa 20 ab./km quadrato).


Quando ne sono venuta a conoscenza non ho potuto non prenderne parte, qualunque fosse il prezzo.
L'Alce è un po' l'animale simbolo della Svezia, e in questo paese viene anche chiamato Re della Foresta. Perché? E' il cervide più grande al mondo e, se in forza, è quasi impossibile sconfiggerlo (almeno non arrivi qualche umano con un fucile). Anche un orso potrebbe avere i suoi grattacapi ad incontrarlo.
Ovviamente il landscape in cui è immerso il campo è assolutamente meraviglioso.

Questo parco è gestito da una famiglia anglo-svedese da due anni a questa parte. Abbiamo avuto il piacere di incontrare due dei fratelli, che ci hanno fatto da guida e ci hanno insegnato molto su questi animali e su quanto molto spesso si pensi a loro come a creature lente e non troppo sveglie ma che invece nascondo tante qualità.
Vedere degli alci, anche in Svezia, non è proprio una cosa da tutti e un aspetto grandioso di questo parco è che li si può ammirare da vicino.
Prima di tutto abbiamo fatto tappa presso la femmina e i suoi due piccolini.



Uno dei cucciolotti di 6 mesi. Se di cucciolotti si puo' parlare...
M'è parso di vedere Bambi...
Si, a vederli così paiono dolcissimi (anche se solitamente possono arrivare ad essere molto aggressivi, in special modo quando hanno i cuccioli) soprattutto quando mostri loro una mela. Gli Alci vanno pazzi per le mele. Più gliene dai più ne vogliono.
Eravamo una cinquantina di persone e nonostante tutto continuavano a volerne. Uno di loro per poco non mi mangia il cellulare per sbaglio (tutti a ridere, ma io sinceramente me la son vista male).

I nostri accompagnatori nella seconda parte del tour ci spiegato molto sulle corna, sulle loro funzionalità e su come ogni anno le cambiano. Fatevi un giro su Wikipedia se volete saperne di più.

Corna perse da un esemplare di quattro anni.
Dopo questa tappa abbiamo incontrato due maschi completamente addomesticati che si possono ammirare da vicino senza l'ausilio di una rete, così come accarezzarli e dar loro da mangiare.


E questo esemplare, a detta loro, è di stazza medio-piccola.


Sono animali assolutamente straordinari, le loro corna sono meravigliosamente belle e pericolose. Basta che muovano la testa anche per sbaglio e ti possono fare davvero male. Eccellenti saltatori e nuotatori.
Una raccomandazione importante fattaci a più riprese per quanto riguarda gli alci selvatici è "mai provare ad avvicinarli". Se si trovano impronte sul cammino allontanarsi immediatamente. Hanno voluto giustamente sottolineare quanto effettivamente gli esemplari che ammiravano sono un caso straordinario che non è riscontrabile in alcun modo in natura.
Sono e restano animali selvatici, meravigliosi ma assolutamente temibili.
Posso dire che questa è stata decisamente l'esperienza più bella avuta fino ad ora e che sicuramente ricorderò per sempre.
Per quanto gli animalisti posso averne da ridire questa gita mi è servita tantissimo per avere consapevolezza e conoscenza di questa razza animale. Non è un circo, non è uno zoo, è un parco dove tramite l'incontro ravvicinato con questi animali si impara ad amarli e a rispettarli.
E questo credo sia l'insegnamento più importante.
Come ricordo ho portato a casa con me un piccolo amico. Ancora non gli ho dato un nome, si accettano suggerimenti! ;)


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