sabato 27 agosto 2016

Tassa su bottiglie di plastica e lattine in Svezia?

Quando si va in un paese nuovo dall'altra parte dell'Europa un po' di differenze e curiosità le si trova, anche in termini di alimentazione e consumo.
Uno dei momenti più importanti per uno straniero emigrato (credo) sia la prima volta al supermercato. Li si ci interfaccia ad un modo nuovo di vedere il cibo e anche tramite cio' si puo' capire molto del paese in cui ci troviamo. Anche una semplice bottiglia d'acqua puo' rivelarci un mondo di cui non sapevamo.
In Svezia, per l'appunto, arrivati al reparto acqua e dando un occhio ai prezzi è possibile notare una dicitura "particolare". C'è infatti il classico prezzo bello in evidenza e sotto un "+pant". 
Io, che sono quasi genovese, ho molto a cure il tema del vil danaro e non ho faticato a trovare questo particolare.
La pant non è nient'altro che una tassa sul possibile inquinamento ambientale dovuto dall'acquisto della bottiglia o dalla lattina.
Gli Svedesi giustamente amano il proprio paese, e hanno tutto il diritto/dovere di difendere la loro meravigliosa natura.
Proprio per questo sono molto sensibili al tema ecologia (tanto per farvi un esempio, nella mia università non c'è solo la raccolta della plastica, ma è suddivisa anche per tipo di plastica).
Quindi il governo, consapevole del danno ambientale recato alla natura in caso di non riciclo, ha ben pensato di provare a quanto meno attenuare il fenomeno e introdurre una sorta di tassa, che non è proprio bassina: generalmente una bottiglia di plastica grande si attesta sulle 2kr di pant (circa 20 cent di euro). Sui 70 centesimi o euro che generalmente spendi, devi aggiungerne venti di tassa. E vi faccio vedere i prezzi per le lattine: stessa quantità finale di Coca Cola (la prima ne contiene anche di meno), ma nel primo (da 15 ml) si hanno più bottigliette quindi più alluminio, più inquinamento, più alta alla fine è la tassa: 12 vs. 6 (al di là del prezzo fissato dal supermercato). Su 5,20 euro ne si va a pagare 1,2 di pant. So soldi.



Tu, amico svedese, giapponese, americano o di qualunque altra razza sei devi sapere che comprando quella bottiglia potresti potenzialmente inquinare.
E allora voi direte: è una fregatura, si intascano i soldi con la scusa dell'ecologia.
Veramente, come è facile intuire, non funziona proprio così.
Perché la persona puo' avere ovviamente indietro i suoi soldi.
Come? Semplicemente evitando di fare in modo che quella bottiglia possa recare danno all'ambiente e reciclarla ne è ovviamente la soluzione.
Ma come fare in modo che le persone abbiano indietro i loro soldi?
Gli svedesi hanno trovato un sistema macchinoso ma efficace. In praticamente tutti i supermercati vi sono installate delle macchinette prima di entrare, esattamente come quella che vedete qui sotto.


Quando si avrà una buona quantità di bottiglie e lattine e si deve andare a fare la spesa si va al supermercato e si troverà la magica macchinetta. Si introducono le bottiglie, la macchinetta legge il codice a barre e sa l'entità della tassa che precedentemente siamo andati a pagare (quindi mai togliere l'etichetta, altrimenti potete dire addio ai vostri soldini).
Una volta introdotte tutte le bottiglie la macchina vi rilascerà un coupon spendibile al supermercato per la vostra spesa del giorno. 
La cosa fantastica di questo sistema è che chiunque trovi una bottiglia di plastica abbandonata per strada o una lattina su un muretto puo' prenderla con sè e portarla alla macchinetta.
Ma che lo si faccia per i venti centesimi o lo si faccia per la natura il risultato è quello di garantire il minor impatto possibile del consumo di PET sulla natura.
E pensare che nella mia città hanno introdotto la raccolta differenziata forzata da due settimane e già la gente non fa altro che minacciare o maledire il sindaco...
Paese che vai... usanze che trovi!
Cosa ne pensate? Siete d'accordo con gli svedesi, o no? Fatemelo sapere con un commento qui sotto.



Nessun commento:

Posta un commento