sabato 15 ottobre 2016

Italia, ti lascio, ho trovato un altro

Sono andata via dall'Italia.

Fonte: www.millionaire.it 

Si, come molti altri.
In questi giorni volano cifre astronomiche sul numero (ufficiale) di giovani (e non) che lasciano il nostro Bel Paese per andare a cercare fortuna all'estero, e ho visto in internet commenti di italiani che, forse non capendo, ci etichettano come "vigliacchi", "maledetti", "non sono cervelli quelli che se ne vanno, ma idioti" e mi sento in dovere di dire la mia.
Premetto che amo la nostra Italia, il nostro paese, la nostra cultura, il nostro cibo, il nostro clima, le nostre tradizioni. Amo, per quanto non lo ammetta, l'Italia. Non è difficile capire che paese meraviglioso sia, con bellezze naturali che vanno dalla Scala dei Turchi alle Dolomiti.
L'Italia è una botte piccola, ma ci sta il vino buono. Lo sanno tutti, da Hanoi a Sydney, da New York a Tokyo. E che vino! Un Barbera o un Nero d'Avola?
Siamo belli da morire, e proprio per questo sono andata via. Si, l'Italia è un paese meraviglioso e vederlo in questo stato fa male. Mi sono stufata di sentire i telegiornali, mi sono stufata di sentire i giovani come me piangere la crisi ma non fare niente per cercare un lavoro, mi sono stufata di sentire Renzi tagliare a destra e a manca, mi sono stufata dei politici corrotti, della mafia, mi sono stufata del sistema Italia dove fregare è cool, mi sono stufata dell'università, dove studi un botto, stai sui libri come un cretino per ore, ore e ore e alla fine non ricordi niente perché la tua mente è talmente incasinata da quelle mille pagine che alla fine tanti saluti, mi sono rotta i cabasisi (Montalbano docet) dei particolarismi regionali dove nel 2016 ci sono siciliani che all'iniziativa britannica di categorizzare i meriodionali urla al "finalmente!" non capendo che è puro razzismo, che affermano che loro "no, non sono italiani", così come odio la Lega e coloro che dicono che la Liguria, la ragione da cui vengo, solo perché ha il mare (e i padani hanno bisogno dello sbocco al mare manco fossero la Russia) non è considerata "terronia", che dovremmo essere contenti di essere "la Spiaggia dei Milanesi", con gente che è convinta che gli immigrati clandestini ricevano davvero quei 30 euro di cui si parla e non che vanno invece in mano a finte associazioni benefiche che ci fanno la cresta. Andate a cagare. Questo dico.
Vedo cose per me inaccettabili, e parlare con la gente mi fa male perché ho visto tanto particolarismo e stupidità. Discutere mi sembra una perdita di tempo. Abbiamo sempre avuto uno Stato Sociale buono, dove i vantaggi erano molti, dove copriva la maggior parte delle spese del cittadino, dove c'erano garanzie.... il problema è che se c'è qualcuno che si mangia i soldi o la gente non paga le tasse i conti a fine mese non tornano. Fai finta di niente per un po' e poi cade il castello di carta. L'Italia non funziona, non funziona non perché Renzi è andato alla Ruota della Fortuna o Berluconi è un industriale che ha sfruttato lo Stato per i propri interessi ma perché qualcuno li ha voluti lì. Qualcuno (ovviamente non tutti, sia ben chiaro) per anni ha votato Berlusconi perché aveva comprato qualche giocatore per il Milan ed è questo il problema. E' la gente. La gente non crede in questo Paese, la gente se ne frega: non pago le tasse, non faccio lavorare mia moglie perché è una donna, non studio italiano perché tanto ho il mio dialetto, ecc.
Colpa dello Stato non presente o delle persone, degli Italiani? Personalmente credo sia difficile rispondere e vorrei che mi diceste voi di più.
Io a 22 anni sono andata in Polonia: avrei dovuto stare due mesi, ci sono stata un anno e mezzo, e successivamente, incoraggiata dall'esperienza, ho deciso di trasferirmi in Svezia per conseguire la specialistica.
Ho voluto vedere come è il mondo, avevo bisogno di stimoli e di "aria fresca" perché l'Italia riesce davvero ad essere una cappa dove io mi sentivo risucchiata, e questo lo ho realizzato solo dopo essere arrivata in Polonia. Ogni persona che lascia il proprio paese ha diverse motivazioni e generalizzare non è un bene. Non sono una vigliacca, ho avuto bisogno di iniziare a lavorare serenamente, di vedere nuovi posti, di confrontare e capire cosa davvero sta succedendo nel Bel Paese. Il mio mondo e il mio modo di vederlo è cambiato, mi sento cambiata, ed in meglio, so affrontare un colloquio di lavoro, so lavorare in team, so cosa vuol dire guadagnarsi la pagnotta (non ho mai chiesto un euro ai miei mentre ero in Polonia), so cosa vuol dire finanziare i proprio studi. Tornerò in Italia dopo questi due anni in Svezia, ho deciso che proverò di nuovo ma del risultato ancora non so e potrebbe succedere che espatrio di nuovo. Non posso far progetti fin da ora perché non avrebbe senso, la vita è meravigliosa proprio perché imprevedibile. Io lo vedo così poi ovviamente quando raggiungerò i 30/40 anni la mentalità di una persona cambia e la stabilità è quello che si ricerca, ma per ora un po' di imprevedibilità non lo vedo un male.
In questi anni la mia mente si è aperta: ho sperimentato cucine di tutto il mondo, ho conosciuto gente da tutto il mondo (Siria compresa). E se le persone conoscessero quella gente, i Siriani, avessero il buon ardire di entrare in contatto con loro capirebbero forse un po' di più il loro dramma. Non sono per "emigrazione è sempre bella", "accogliamo cani e porci", ovvio, ogni paese ha i suoi interessi, quindi va debitamente controllata, ma vedere la gente che non capisce quello che sta succedendo in quei paesi e parla a vanvera mi fa incazzare. Se si parla su un argomento è buona norma conoscerlo. Altrimenti si tace. Questa dovrebbe essere la regola, ma vedo tanta mancanza di conoscenza sull'argomento o di gente che non vuol capire. E se in Polonia ed in Svezia sono riuscita a confrontarmi con le persone in maniera costruttiva, in Italia mi riesce estremamente difficile. E questo vedere all'interno, nel proprio orticello è una delle cose che non amo per niente dell'Italia. Perché poi quando la gente vede a Nizza qualcuno che si fa esplodere pensa che l'ISIS è non meglio precisamente araba e che allora tutti gli immigrati sono m***a.
L'ignoranza fa male, più delle armi.

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